Testi per celebrare

X Domenica del Tempo Ordinario B 2024

X DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

ANNO B

 

Hai mandato il tuo Figlio a liberare l’uomo dal potere di satana

 

  • Tempo dell’ascolto e della testimonianza, il Tempo Ordinario o tempo “durante l’anno” (per annum), contra­riamente a quanto si potrebbe credere, è un tempo di particolare importanza a cui forse non si dà la dovuta attenzione.
  • In realtà, senza il Tempo Ordinario non si comprenderebbe appieno la celebrazione del Mistero di Cristo che avviene nell’Anno liturgico nella sua interezza, né avrebbe senso la vita dei credenti; che senso avrebbe se il Natale e la Pa­squa fossero vissuti come momenti isolati dai giorni ordinari, senza coinvolgere e permeare l’intera esistenza dei singoli fedeli e di tutta la comunità ecclesiale. D’al­tronde, nei primi secoli dopo Cristo, prima che l’Anno liturgico fosse strutturato intorno ai tempi forti, le Do­meniche non avevano alcun titolo e venivano denomi­nate a seconda della festa che le precedeva o le seguiva, ma non per questo erano ritenute poco importanti. Di fatto, ogni Domenica (la prima e più antica festa dei cristiani… non dimentichiamolo!!!) dell’anno, in quanto celebrazione settimanale della Pasqua del Signore, ha in sé il suo incommensurabile valore. Tuttavia, bisogna attendere la riforma del Concilio Vaticano II che ha restituito il carattere pasquale ad ogni Domenica, affinché le Dome­niche del tempo che oggi chiamiamo “Ordinario” riceves­sero una continuità che desse spessore al periodo più lungo dell’Anno liturgico. Il Tempo Ordinario, infatti, abbraccia 33 o 34 settimane, sulle com­plessive cinquantadue del ciclo liturgico: inizia il lunedì dopo la Domenica in cui si celebra il Battesimo del Si­gnore e si protrae fino al martedì che precede il Mercoledì delle ceneri, quando si interrompe con l’inizio della Quaresima, per poi ri­prendere il lunedì dopo la Domenica di Pentecoste, che chiude il tempo di Pasqua, fino alla fine ovvero il sabato che precede la Prima Domenica di Avvento, inizio del nuovo Anno liturgico.
  • La peculiare fisionomia del Tempo Ordinario è data dalla lettura più o meno continua di un testo biblico interrotta dal ciclo pasquale che nulla toglie alla conti­nuità degli eventi, ma anzi dà nuova luce a tutti i mo­menti della vita terrena del Signore, svelando il fine escatologico della sua missione che nella morte e risur­rezione trova il suo culmine.
  • L’una dopo l’altra, le Domeniche del Tempo Ordinario, con le parabole sul regno di Dio, i miracoli di Gesù e i suoi insegnamenti sul valore della condivisione, ci inducono a riflettere sul significato profondo della nostra fede. Passo dopo passo la Parola del Maestro ci aiuta a comprendere se onoria­mo Dio con le labbra o con il cuore. E mentre la Parola, come un seme che cade in terra buona, produce i suoi frutti, il nostro cammino alla sequela di Cristo prosegue tra inciampi e cadute, ma a nostra insaputa, «di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce» (Mc 4,27). Chi, allora, davvero crede in Cristo, sa che il suo regno non è di questo mondo e con questa certezza nel cuore affronta ogni difficoltà, ogni tristezza, ogni dolo­re perché di essi è il regno dei cieli, come ci ricorda la straordinaria pagina delle beatitudini nella IV Domenica del Tempo Ordinario scorsa e nella solennità di Tutti i Santi, che sembra aprire la strada all’ultima Domenica del tempo Ordinario, quando con la solennità di Cristo Re, Signore del tempo e della storia, alfa e ome­ga, inizio e fine, si chiude l’Anno liturgico. Il Tempo Ordinario è, pertanto, il tempo della santificazione quotidiana e della perseveranza, rappresenta il pellegrinaggio del cristiano verso la méta finale. a promessa di una vita eterna.
  • La pagina evangelica odierna riporta una pericope del capitolo 3 di Marco, che va interpretata alla luce della predicazione e dell’inaugurazione del Regno nella vicenda e nella persona di Gesù. Infatti, egli incarna la presenza di Dio e porta quindi la definitiva sconfitta di Satana e del male, iniziando la progressiva, ma irresistibile vittoria di Dio. Prima ancora della predicazione, sono gli esorcismi che rivelano la pretesa salvifica di Gesù. Il suo impegno e la sua potenza nell’affrontare e nello sconfiggere il maligno sono la prova più autentica della sua messianicità. In questa prospettiva si colloca la polemica sull’origine e sul fondamento dell’azione taumaturgica di Gesù; si tratta dello snodo fondamentale per definire la sua identità. Il maligno incide nella storia, ma viene irrimediabilmente cacciato dal “più forte” e, in questo combattimento, l’esito è certo. L’unica possibilità che Satana può cavalcare è la menzogna, ma soprattutto, la “bestemmia contro lo Spirito”, il travisamento della persona e della missione di Gesù. Proprio perché la falsità e la divisione sono frutto del regno di Satana, la prova più evidente del regno di Dio consiste nella capacità di relazioni rinnovate con Dio e tra di noi. La “mistica della fraternità”, come direbbe papa Francesco, esprime la testimonianza eloquente del regno di Dio presente nella vicenda dell’uomo.
  • La vittoria dell’uomo su satana sarà Cristo che ha la missione di «ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2,14); di «distruggere le sue opere» (1 Gv3,8); in altre parole, di sostituire il regno del Padre suo a quello di satana (1 Cor 15,24-28; Col 1,13s.).
  • I vangeli presentano, quindi, la vita pubblica di Gesù come una lotta contro satana. Essa incomincia con l’episodio della tentazione in cui per la prima volta dopo la scena del paradiso, un uomo, rappresentante l’umanità, un «figlio di Adamo» (Lc 3,38), viene a trovarsi a faccia a faccia col diavolo. Questa lotta si inasprisce con le liberazioni degli indemoniati. Esse provano che il regno di Dio è giunto (Mc3,22ss.) e che quello di satana ha avuto termine. E nel preciso momento in cui il diavolo sembra avere il sopravvento (la passione e la morte di Gesù) il «principe di questo mondo» è «gettato fuori» (cfr. Gv 12,31). Gesù è l’uomo forte che incatena satana e le potenze del male e custodisce la casa. Egli ha vinto una volta per tutte passando attraverso il mistero della sua morte-risurrezione. Ma la sua vittoria è donata e partecipata ad ogni fedele nella Chiesa.
  • Il Tempo Ordinario non deve trovare una caduta di stile delle nostre Liturgie rispetto ai tempi cosiddetti “forti”. Ogni Domenica celebriamo la Pasqua del Signore! Per esempio, non si trascuri mai il canto del Gloria, la “grande dossologia”, che per certi versi da’ il “tono” della festa ad ogni Domenica. E così anche il canto del Salmo responsoriale (un requisito minimo è almeno il canto del ritornello), che è un canto interlezionario (= tra le letture) e non un’ulteriore lettura!!! Per eliminare ogni equivoco riporto quanto attesta l’Ordinamento delle Letture della Messa, che troviamo all’inizio di ogni Lezionario, ai nn. 20-21: «Il salmo responsoriale di norma si eseguisca in canto. Ci sono due modi di cantare il salmo dopo la prima lettura: il modo responsoriale e il modo diretto. Il modo responsoriale che è quello, sempre che sia possibile, da preferirsi, allorché il salmista o il cantore del salmo ne pronunzia i versetti, e tutta l’assemblea partecipa col ritornello. Il modo diretto, allorché il solo salmista o il solo cantore canta il salmo e l’assemblea si limita ad ascoltare, senza intervenire col ritornello; o anche allorché il salmo vien cantato da tutti quanti insieme. Il canto del salmo o anche del solo ritornello è un mezzo assai efficace per approfondire il senso spirituale del salmo stesso e favorirne la meditazione». Senza voler forzare troppo, da come si celebra in molte comunità è probabile molti pastori e operatori pastorali non hanno mai letto quanto riportato… e tanto altro!!!
  • All’inizio dell’estate è bene ricordare alle famiglie che la fine dell’anno scolastico/catechistico non deve e non può coincidere con il termine della frequenza alla Celebrazione domenicale della santa Messa (Senza la Domenica non possiamo vivere!). Inoltre, proiettandoci verso il tempo delle vacanze, chiediamo di progettare, almeno personalmente o familiarmente, qualcosa di significativo per la vita spirituale da attuare durante le ferie.

 

TESTI E MATERIALI

RITI DI INTRODUZIONE E DI CONCLUSIONE

** Atto penitenziale X TO B Riti di introduzione

** Riti di conclusione X TO B Riti di conclusione

SALMO RESPONSORIALE

** prima proposta, da Psallite

partitura Salmo X TO B Psallite Pantaleo

audio

** seconda proposta, da Lodate Dio Salmo X TO B LD

** terza proposta, dal m° Impagliatelli

partitura Salmo file-tempo-ordinario-x-anno-b Impagliatelli

audio

 

PREGHIERA DEI FEDELI

** prima proposta X TO B Pdf 1

** seconda proposta X TO B Pdf 2

** da Orazionale CEI TO X Salmo file-tempo-ordinario-x-anno-b Impagliatelli Pdf TO X OR CEI

** da Orazionale CEI TO IX (per le ferie) Pdf IX TO OR CEI