Coro diocesano Jucundare

La corale Jucundare nacque nell’ambito del rinnovamento liturgico musicale del post Concilio.

L’idea ispiratrice fu quella di far nascere un tipo di gruppo corale: che

si specializzasse nell’animare le straordinarie liturgie diocesane coinvolgendo nel canto le assemblee;

che si dotasse progressivamente di un repertorio liturgico di base, sempre ben aderente ai programmi delle celebrazioni.

La Corale, già fondata e diretta da mons. Felice Rainoldi, nel 1999 ha desunto il proprio titolo dalla antifona Jucundare, filia Sion, risuonata solennemente in Duomo durante l’esecuzione de “Il Natale” di L. Perosi, nel centenario dell’Oratorio scritto dall’autore per Como. Da allora ha assai incrementato e perfezionato le sue prestazioni, volontarie e gratuite, intervenendo a molteplici solenni momenti celebrativi diocesani.

Statuto coro diocesano

 

IN MEMORIA GRATA E RICONOSCENTE…

Sabato 31 dicembre 2016, abbiamo ricordato mons. Felice Rainoldi ad un anno dalla morte. Il Capitolo della Cattedrale, il personale dell’Ufficio per la Liturgia, i cantori del Coro Diocesano Jucundare e della Cappella Musicale del Duomo si sono ritrovati per celebrare l’Eucarestia in Cattedrale a suffragio di don Felice. Dopo la Messa il M° Lorenzo Pestuggia, nella sede della Cappella Musicale, ha tratteggiato la figura di don Felice come uomo, prete e musicista.

Intervento-del-M°-Pestuggia-su-don-Felice

 

IL TESTAMENTO DI DON FELICE

Domine, dilexi decorem domus tuae.

Ho cantato il Benedictus Dominus
perché nella tua bontà misericordiosa di Padre mi hai visitato con la Luce dall’alto.
Grazie per il dono della fede, per la chiamata a servirti nella Chiesa,
per doni seminati dal tuo Santo Spirito nei solchi della mia vita.
Mia forza e mio canto sei, o Signore!

Ho cantato il Magnificat,
come eco di quello di Santa Maria, sorella e Madre,
per gustare e far gustare la gioia di essere posseduti da te e di appartenerti.
Anche come contrappunto al coro degli angeli, che adorano il Santo e annunciano la Gloria all’Altissimo.

Ho cantato il Miserere
per le mie infedeltà al Vangelo durante il tempo di grazia, nelle ore della tua pazienza, Signore.
Bacio la mano di tutti i preti attraverso i quali mi hai concesso il perdono e la pace.

Ho cantato il Te Deum
come confessione di fede, mentre mi era affidato il compito di insegnare non solo dottrine;
come riconoscenza per ogni opera pastorale,
come gratitudine per tante sorelle e fratelli che mi hai fatto incontrare lungo il cammino.

Questa è l’ora del Nunc dimittis
L’ora di addormentarmi in Te, lasciando questo mondo. Sia la Messa più colorata di Mistero pasquale.
Poi riposerò nella terra di miei Avi, nel silenzio che prelude alla pienezza del Cantico nuovo.

In te Domine speravi, non confundar in aeternum.

Un grazie a tutti coloro che mi hanno amato,
un grazie per tutte le preghiere e le cure che ho ricevute.

A DIO, cari tutti!

 

IL RICORDO DI MONS.XERES

Il testo seguente è il ricordo di mons. Felice Rainoldi scritto da don Saverio Xeres e letto il giorno del funerale, sabato 2 gennaio 2016 a Morbegno.

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