Testi per celebrare

XXVI Domenica del Tempo Ordinario B – 2024 –

XXVI DOMENICA

DEL TEMPO ORDINARIO – B

 

Effondi il tuo Spirito,

perché ogni uomo sia ricco del tuo dono

 

  • Tutti siamo in continua formazione, in perenne apprendistato alla scuola della vita, guidati dal più saggio dei maestri, anzi, dall’unico, che un giorno raccomandò: «Non fatevi chiamare maestri; perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo» (Mt 23,70). E qualora, per professione, fossimo al di là della cattedra, richiamiamo sempre le parole di Gesù, memori anche del motto che guida il sapiente: “Paracus semper doceri”, “sii sempre pronto ad imparare”!
  • La tentazione di monopolizzare Dio e di misurarlo secondo i nostri pen­sieri e scopi è sempre forte, anche nei credenti. Dio, però, manifesta il suo amore in modo completamente libero. La “via” e la “verità” che egli ha mo­strato in Gesù sono un invito serio a rivedere continuamente i nostri schemi religiosi. E, soprattutto, a non giudicare, bensì ad operare affinché a tutti i popoli della terra siano annunciate le meraviglie del suo amo­re. Lo Spirito di Dio spira dove e come vuole. Dio può suscitare figli di Abramo anche dalle pietre!La sua voce può servirsi, per farsi sentire, anche degli strumenti più impensati. È questo il senso teologico della Prima Lettura: Dio è essenzialmente “libero” nel concedere i suoi doni. Egli agisce al di fuori degli schemi mentali usuali e delle strutture consacrate, concedendo la “profezia” anche a chi è fuori della tenda.
  • Questo è anche l’atteggiamento di Gesù (Vangelo). Egli invita al rispetto e alla fiduciosa attesa, e invita a scorgere in coloro “che non sono dei nostri”, non un potenziale nemico o un concorrente, ma una sintonia interiore che può avere lo sbocco positivo di un “compagno di fede”. Anche Gesù, come si vede, mette bene in guardia i suoi discepoli dalla tentazione di voler avere il “monopolio” dei doni del Signore. Le istituzioni possono risalire anche alla iniziativa di Dio; ma ciò che importa è l’uso che ne fanno gli uomini. I profeti non cesseranno di ricordarlo: Jahwè è sovranamente libero! Può benissimo fare a meno del Tempio, se in esso non riceve la vera adorazione; il regno davidico può benissimo finire se i re non sono a lui fedeli; Jahwè può, se lo vuole, suscitare la fede al di là delle frontiere di Israele; persino l’alleanza del Sinai non è eterna…
  • La perenne tentazione del credente è quella di sequestrare Dio, di monopolizzarlo per sé, a proprio uso e consumo, di rinchiuderlo nelle proprie certezze teologiche, di esaurirlo nelle proprie istituzioni ecclesiastiche, dimenticando che egli non si lega mai le mani, che la sua azione salvifica non si esaurisce entro i confini visibili della sua Chiesa e che la sua grazia scorre e arriva fino a noi anche per tanti altri canali che non sono i segni sacramentali “tradizionali”. Questa tentazione diventa più forte nel confronto delle istituzioni ecclesiastiche, nelle quali si “cristallizza”, in qualche modo, la libera iniziativa di Dio, nel senso che esse si presentano in termini oggettivi ed individuabili come l’eco fedele dell’ordine che Dio intende promuovere e dei mezzi per giungervi. Tuttavia, anche queste istituzioni sono soggette e minacciate da un processo di degradazione che può sfigurarne il volto e la missione. Lungo tutto il corso della storia della Chiesa sono sorti dei profeti per discernere gli appelli dello Spirito, e ogni volta una fedeltà rinnovata al Vangelo ha ridato alla istituzione il volto della giovinezza. Negli ultimi decenni è stato il grande Papa San Giovanni XXIII: ha convocato un Concilio Ecumenico, di cui ci apprestiamo a celebrare il 53° anniversario dell’apertura, che ha effettivamente impegnato la Chiesa universale in una lettura rinnovata della volontà di Dio nei “segni dei tempi”.
  • Gesù, da ottimo educatore, ci propone di leggere la realtà in modo nuovo. Come ha corretto amabilmente l’intemperanza dell’apostolo Giovanni che soffriva di “miopia”, perché vedeva bene da vicino (le sue cose), male da lontano (i diversi), così ci richiama ad una valutazione più serena, meno emotiva. Anche noi siamo tentati di standardizzare tutto e tutti sulle nostre misure.
  • Gesù ci educa, come ha fatto con Giovanni, a spalancare le finestre del cuore per accogliere uno “diverso”, nel senso che non appartiene ufficialmente ai “nostri” ma che, di fatto, con il suo comportamento, rivela di essere in sintonia con Lui. Quante volte sono state giudicate – e condannate – persone non per una serena valutazione del loro comportamento ma perché portavano un distintivo diverso dal nostro. Forse è il caso che ripetiamo, sull’esempio di San Giovanni Paolo II, alcuni “mea culpa”, per ripulire il passato da giudizi affrettati e ingiusti e soprattutto per leggere il presente e guardare al futuro con gli occhi limpidi di Gesù, vero Maestro che si accorge del bene e lo valorizza.
  • Tutta la celebrazione odierna deve aiutare la Comunità a percepire come il credere in Cristo e mettersi alla sua sequela è un fatto esigente perché comporta scelte radicali, se possibile, pur di restare fedeli a Cristo che anche in questa Liturgia ci offre il dono totale della sua vita. In questa prospettiva possiamo rivedere i gesti di accoglienza nei confronti dei fratelli; le nostre mutue relazioni perché la Comunità celebrante sia spiritualmente sempre più in comunione con tutti; il soggettivismo che tante volte ci avvolge, per non dimenticare che anche le scelte rituali non devono obbedire al gusto di qualcuno, ma servire al bene di tutti.
  • I canti richiamino l’azione feconda dello Spirito capace di dare vita alla vera “comunione” (vedi proposte sotto).
  • Il gesto di pace non sia connotato dalla quantità delle mani che si intrecciano, ma dalla qualità dei sentimenti che lo animano… basta scambiare il gesto con chi sta a destra e a sinistra con l’intento di rivolgersi a tutti i fratelli senza ipocrisia!

TESTI E MATERIALI

RITI DI INTRODUZIONE E DI CONCLUSIONE

** Suggerimenti Suggerimenti XXVI TO B

** Per la giornata del migrante: Suggerimenti giornata del migrante

** Riti di Introduzione con Atto penitenziale: XXVI TO B Riti introduzione

** Riti di conclusione: XXVI TO B Riti di conclusione

SALMO RESPONSORIALE

** prima proposta, da Psallite

partitura Salmo XXVI TO B Psallite Pantaleo

audio

** seconda proposta, da Lodate Dio Salmo XXVI TO B LD

** terza proposta, dal m° Impagliatelli

partitura Salmo XXVI TO B Impagliatelli

audio

 

PREGHIERA DEI FEDELI

** prima proposta XXVI TO B Pdf 1

** seconda proposta XXVI TO B Pdf 2

** da Orazionale CEI  Pdf TO XXVI OR CEI