XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – B
«Ne mangeranno e ne faranno avanzare»
- Le letture dell’Anno “B” sono ordinate intorno al Vangelo secondo Marco completato dal capitolo 6° del Vangelo secondo Giovanni. Il passo forma un tutto unitario e non viene letto nel ciclo triennale. L’insieme di Giovanni è inserito dalla 17ª alla 21ª Domenica del ciclo “B”, a partire dall’evento della moltiplicazione dei pani riferito da Marco (6,34-44).
- Il capitolo 6° di Giovanni contiene l’insegnamento dell’evangelista sull’Eucaristia, il cosiddetto “discorso sul Pane di Vita”. Va letto e commentato in questa prospettiva. Il testo è ricco, ma il commento è difficile: la logica di Giovanni non è la nostra. Non si tratta, però, di un discorso teologico astratto. Oltre il linguaggio immaginoso di Gesù (manna, carne, cibo, ecc.), che di per sé ha costituito una difficoltà per gli uditori, non è assente in questo capitolo l’aspetto drammatico. Il miracolo provoca un entusiasmo a cui Gesù si sottrae (17ª Domenica). La folla torna alla carica; Gesù ha così l’occasione di dire ciò che essa attende da Lui. Egli non porta qualcosa di relativo a un regno in questo mondo, ma la vita eterna (18ª Domenica). Egli attende la fede (19ª Domenica) e la comunione di vita per lui, con lui, in lui (20ª Domenica). Non esita a dirlo in termini che scandalizzano gli uditori nella loro stessa fedeltà alla legge. Gran parte dei suoi discepoli lo abbandona. Allora Gesù si rivolge ai Dodici. Pietro, a nome loro, esprime la sua fedeltà. D’ora in poi tutto sarà fondato su di loro (21ª Domenica).
- I tempi predetti dai profeti come i tempi del Messia, sono caratterizzati da questo fatto di immediata intuizione: «Abbondanza per i poveri». «I poveri mangeranno e saranno saziati», dice il salmista (Sal 21,27). E Isaia, in una visione profetica, vede tutti i popoli radunati per un grande banchetto: «Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati» (Is 25,6). In grado di apprezzare una visione di questo genere sono soprattutto i poveri, quelli che non mangiano mai a sazietà. L’idea dell’abbondanza e della sazietà viene sottolineata espressamente sia nel Vangelo («riempirono 12 canestri con i pezzi… avanzati») sia nella Prima Lettura che, anche letterariamente e stilisticamente, è parallela al Vangelo («così dice il Signore: ne mangeranno e ne avanzerà anche»). Con l’avvento di Gesù il tema messianico dell’abbondanza attinge il suo compimento. Nel Vangelo il miracolo della moltiplicazione dei pani si riveste di un trasparente significato eucaristico, come realtà che si annunciano e si completano a vicenda e preludono alla comunione senza veli con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Il vocabolario adoperato sia da Giovanni che dai Sinottici è tipicamente eucaristico. Troviamo, infatti, gli stessi verbi che sono usati per l’istituzione della Eucaristia: prese il pane, e dopo aver reso grazie, lo distribuì… La lettura eucaristica manifesta la comprensione teologica da parte della Comunità primitiva, in un sovrapporsi di piani sviluppati più ampiamente da Giovanni. L’Eucaristia viene così vista nel suo senso più genuino di abbondanza di vita e, quindi, capace di dare la vita eterna nell’ambito del banchetto messianico. Ad una folla che si presenta con la sua fame corporea Gesù si rivela come colui che può saziare soprattutto una fame più profonda, colui che può dare risposta alla ricerca del senso dell’esistenza. Attraverso il simbolo del pane moltiplicato e distribuito la Liturgia ci porta così al centro del significato dell’Eucaristia: l’accogliere il dono che Gesù fa di sé permette di avere pienezza di vita, e allo stesso tempo impegna alla solidarietà nei confronti di tutte le povertà diffuse nel mondo.
- La moltiplicazione dei pani serve a sfamare la folla e prima ancora a svelare la vera identità di Gesù, anche se il risultato è un grossolano malinteso (Vangelo). Il brano evangelico è stato anticipato e in qualche modo preparato dalla moltiplicazione dei pani ad opera di Eliseo (Prima Lettura). L’importante è imparare a condividere anche il bene spirituale, nutrimento necessario al nostro vivere quotidiano. Lo insegna e raccomanda Paolo nella Seconda Lettura.
- La lettura di Gv 6 per cinque Domeniche esige una progettazione d’insieme degli interventi omiletici, per evitare ripetizioni e non trascurare al contempo temi importanti. La collocazione nel tempo delle ferie non favorisce ampi sviluppi, vuoi per il caldo che richiede maggiore brevità, vuoi a causa della mobilità dei fedeli.
- Oggi si potrebbe valorizzare la processione dei doni, accompagnando la presentazione del pane e del vino con una particolare iniziativa di carità.
- Sarebbe auspicabile utilizzare ostie grandi (cosiddette “da concelebrazione”) che, una volta spezzate, possano essere condivise per la comunione dei fedeli. Le “particole” sono certamente più pratiche non di certo aiutano a comprendere il significato del segno!!!
TESTI E MATERIALI
RITI DI INTRODUZIONE E DI CONCLUSIONE
** Atto penitenziale XVII TO B Riti di introduzione
** Riti di conclusione XVII TO B Riti conclusione
SALMO RESPONSORIALE
** prima proposta, da Psallite
partitura Salmo XVII TO B Psallite
audio
** seconda proposta, da Lodate Dio Salmo XVII TO B LD
** terza proposta, dal m° Impagliatelli
partitura Salmo Impagliatelli XVII TO B
audio
PREGHIERA DEI FEDELI
** prima proposta XVII TO B Pdf 1
** seconda proposta XVII TO B Pdf 2
** da Orazionale CEI Pdf OR CEI XVII TO