Testi per celebrare

IV Domenica di Avvento C – 2024 –

QUARTA DOMENICA DI AVVENTO – C

 

Il Signore ci invita a preparare con gioia

il suo Natale

 

  • La Quarta Domenica d’Avvento, ormai alle porte del Na­tale, è vissuta con la Vergine Maria. Nella solennità dell’Im­macolata viene contemplata come la Tuttasanta, oggi Maria ci viene mostrata co­me “donna della fede”. Nella visita alla cugina Elisabetta, Ella è destinataria della beatitu­dine più bella e più vera: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
  • L’icona della Visitazione è l’ultima scena evangelica del percorso domenicale dell’Avvento che ci prende per mano per condurci direttamente al Natale del Signore. Colei che ha ricevuto per prima la buona notizia si rende serva della Parola che ha ricevuto. Nell’invocare da Dio la luce del suo volto anche su di noi, siamo invitati a fare risplendere nella nostra vita lo stesso volto di Dio che si mostra a noi. In prossimità del Natale veniamo invitati ad entrare nella storia della salvezza e a metterci in cammino verso il com­pimento. Prendiamo esempio da Maria, dalla sollecitudine con cui si reca a vedere il segno, a trovare la cugina Elisabetta. Con lei siamo disposti a vivere la beatitudine della fede, una fede da condividere con tutti quelli che accettano nella loro esistenza l’azione dello Spirito.
  • Per un cristiano la cosa più importante è l’incontro continuo con il Signore. Questo incontro definitivo verrà alla fine del tempo, ma il Signore viene ogni giorno, perché con la sua grazia possiamo compiere il bene nella nostra vita e in quella degli altri. Il nostro Dio è un Dio che viene e non delude. È venuto in un preciso momento storico (la festività del Natale commemora questo evento), verrà alla fine dei tempi come giudice universale e continua a venire nella vita quotidiana di tutti noi, nella sua Parola, nei Sacramenti, nei fratelli e nelle sorelle. L’Avvento è un incessante richiamo alla speranza: ci ricorda che Dio è presente nella storia per ricondurla al Suo fine ultimo che è il Signore Gesù. Dio è sempre presente nella storia, è il Dio-con-noi, Dio cammina al nostro fianco.
  • Il racconto della Visitazione si innesta nel clima dell’Avvento non soltanto perché presenta la “Madre del Signore”, ma anche perché annuncia la “venuta del Signore”. Il Signore viene ancora in mezzo al suo popolo: non più nell’antica arca costruita da Mosè, ma in quella nuova che è la Vergine Madre.
  • Dio che entra nella storia chiede a chi lo accoglie di mettersi in movimento. E’ il cammino di un popolo che prende sul serio le promes­se di Dio. Sono poveri che si rallegrano perché Dio continua a sorprenderli con il suo modo di agire, lui che umilia i forti attraverso i piccoli e i deboli (Prima Lettura). È il percorso del credente, che si lascia guidare da Dio e riconosce in lui il suo pastore, pronto a difendere e a salvare il suo gregge (Salmo responsoriale). E’ l’atteggiamento di Maria, che si mette in movimento verso una promessa, mossa dalla logica dei segni che Dio offre all’uo­mo, per confermare la sua parola. Le strade dell’anziana, rite­nuta sterile, e della vergine, che porta in grembo il Salvatore, si incrociano perché ne nasca un incontro di gioia, sotto l’azione dello Spirito (Vangelo). E’ la via tracciata da un’obbedienza colma d’amore, quella percorsa dal Cristo che offre totalmente sé stesso perché si rea­lizzi il disegno del Padre. È la via che ogni discepolo è chiamato a seguire, se vuole partecipare ad una pienezza sconosciuta (Se­conda Lettura).
  • Questa Domenica, nei tre cicli del Lezionario è sempre caratterizzata dalla lettura degli antefatti della nascita del Signore. In quest’anno leggiamo, dal Vangelo seconda Luca, il racconto della visita di Maria alla cugina Elisabetta. Celebriamo, in realtà, questo evento salvifico più in senso cristologico ed ecclesiologico che mariano; vi contempliamo, infatti, la “visita” di Dio all’umanità: Gesù Figlio di Dio nel grembo di Maria è lo Sposo, Dio che visita l’umanità.
  • L’attesa si fa più intensa, poiché più vicina alla sua mèta. La terra è invitata ad aprirsi (v. antifona d’ingresso), come una nuova primavera, per accogliere Colui che viene a salvarci. Maria è l’immagine vivente della prontezza e della disponibilità, nel suo andare da Elisabetta, portatrice della buona e lieta notizia. Al centro del Vangelo sta la “lode” di Elisabetta in risposta al “saluto” di Maria. In questo saluto si riconosce il segno di Dio, il segno della sua presenza. E spontaneamente la lode si trasforma in benedizione per Colei che ha creduto. La fede delle due donne diventa così esempio per la fede dei credenti e della storia umana.
  • Il ritratto che Luca ci dà oggi di Maria e della sua “missione” fa di lei il modello perfetto dell’evangelizzazione a cui tutta la Comunità cristiana è chiamata. Maria, salendo sulla montagna di Giuda, porta con sé il Cristo e dona cosi l’Evangelo al popolo che attende la visita del Signore. Ella diventa l’icona della prontezza e della disponibilità incondizionata alla missione, nel suo andare presso la parente Elisabetta come portatrice della buona e lieta notizia.
  • Nell’imminenza del Natale la Liturgia ci prende per mano per introdurci nella comprensione sempre più profonda del mistero che celebriamo. Poiché in ogni celebrazione noi facciamo memoria del “sì” di Cristo, si tratta per l’assemblea di prendere coscienza che la Messa non è un semplice rito che ricorda un fatto passato, ma è la ri-presentazione di quel gesto con il quale Gesù esprime la sua totale obbedienza al Padre, per mezzo del quale siamo stati salvati, come ricorda il Prefazio VII delle Domeniche del Tempo Ordinario: «In lui servo obbediente, hai ricostruito l’alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato». Questa consapevolezza può aiutarci a cogliere il senso vero del Natale ormai vicino. Nel “sì” di Cristo noi comprendiamo anche il “fiat” di Maria e impariamo a dire il nostro “amen”.
  • Il racconto di oggi ci narra un incontro gioioso tra due donne di fede, Maria ed Elisabetta. C’è un gesto che compiamo in ogni Eucaristia: è il segno della pace. Esso potrebbe diventare in questa Domenica un segno più visibile di cordialità, di gioia, di condivi­sione… di vera comunione. Ma bisogna trovare il modo per evitare che diventi trop­po frettoloso o che generi troppa confusione.

 

TESTI E MATERIALI

PER COMPRENDERE E CELEBRARE: SUSSIDIO CEI 2024

** Introduzione generale: INTRODUZIONE-AL-TEMPO-DI-AVVENTO-2024

** Domenica corrente: SUSSIDIO-IV-DOMENICA-DI-AVVENTO-2024 (1)

 

RITI DI INTRODUZIONE E DI CONCLUSIONE

** Suggerimenti per i canti: Suggerimenti IV Avvento C

** Accensione della corona di Avvento: IV Avvento Corona

** Riti di Introduzione con Atto penitenziale: IV Avvento C Riti introduzione

** Riti di conclusione: IV Avvento C Riti conclusione

 

SALMO RESPONSORIALE

Si vedano le proposte complete nell’ apposito articolo

** prima proposta, da Psallite

partitura IV Avvento C Psallite

audio

 

** seconda proposta, da Lodate Dio Salmo IV Avvento C LD

** terza proposta, dal m° Impagliatelli

partitura Salmo IV Avvento C Impagliatelli

audio

PREGHIERA DEI FEDELI

** prima proposta IV Avvento C Pdf 1

** seconda proposta IV Avvento C Pdf 2

** terza proposta IV Avvento C Pdf 3

** da Orazionale CEI Avvento IV Pdf IV Avvento OR CEI

** da Orazionale CEI Avvento V Pdf V Avvento OR CEI

** da Orazionale CEI Avvento VI  Pdf VI Avvento OR CEI