Testi per celebrare

II Domenica di Quaresima C – 2025 –

SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA – C

«Parlavano del suo esodo,

che stava per compiersi a Gerusalemme»

 

  • Nella seconda tappa della Quaresima abbandoniamo il deserto per raggiungere il monte della Trasfigurazione: è qui che contempliamo come la luce della divinità avvolge Cristo e verso di lui convergono la legge e i profeti, incarnati da Elia e Mosè. Culmine di questa teofania è la voce del Padre che orienta l’umanità verso il Figlio: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
  • Scegliere una strada impegnativa implica coraggio e sacrificio. Nella famiglia, nel lavoro, nella professione o in una missione non si raggiungono obiettivi senza pagare un prezzo in sacrificio e in generosa dedizione. A poco prezzo, a breve scadenza, senza sforzo non si ottiene e non si costruisce molto. Su ogni realizzazione autenticamente umana c’è il marchio della croce. Ma quando il risultato non ripaga lo sforzo si è tentati di abbandonare il pro­getto e di lasciarsi prendere dalla sfiducia. Quando Dio irrompe nella vita di un uomo sconvolge piani, sra­dica sicurezze, domanda la rinuncia a progetti e ambizioni personali, chiede incrollabile fiducia nelle sue proposte. Ma ciò che egli prospetta supera ampiamente ogni attesa e previsione umana. Non a caso, Abramo e Cristo scelti come personaggi-chiave di questa Domenica, nella loro disponibilità e obbedienza, sperimentano la risposta di Dio: la luminosa teofania incoraggia entrambi ad affrontare il cammino che resta da percorrere fino al possesso della terra (Prima Lettura), fino alla gloria della risurrezione (Vangelo). A coloro che accettano con fiducia il suo piano, Dio si lega con un solenne vincolo di alleanza, apre un futuro di luce e di speranza. La Chiesa di fronte all’impegno di rinnovamento ne intravede le modalità e il traguardo. La fede e la fiducia nelle promesse di Dio sono condizione indispensabile per arrivare alla méta della trasfigurazione pasquale che anticipa e prefigura la trasfigurazione di tutto l’uomo nella gloria finale (Seconda Lettura).
  • «Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto… Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza…» (Salmo responsoriale). La preghiera di chi rinuncia alla propria sufficienza diventa accorata invocazione, aperta alla speranza. Solo chi non ha nulla da difendere è in grado di affidarsi a Dio. Chi, invece, ripone fiducia solo nei propri mezzi e nella propria potenza non ha né futuro, né speranza e conoscerà il giudizio negativo di Dio, ossia il proprio fallimento (Seconda Lettura). Il cristiano, consapevole del proprio inserimento in Cristo, se vive la propria vocazione senza sottostare alla tentazione di installarsi nel possesso delle cose e si apre all’attesa fedele e perseverante, conoscerà la sorte gloriosa del risorto, la “trasfigurazione” totale della persona. Un anticipo della condizione finale è offerto alla Comunità nell’Eucaristia che è assimilazione al Corpo risorto del Signore e partecipazione alla sua gloria.
  • Gesù appare nella sua gloria, tra Mosè ed Elia: essi prendono luce da Lui che compie tutte le figure e le promesse antiche e, a loro volta, la Torah e i Profeti (Mosè ed Elia), illuminano Gesù, anzi confermano che il suo messianismo è proprio quello predetto dalle Scritture e che conduce a Gerusalemme. Il Padre “conforta” Gesù e lo “conferma” nella sua missione di servo; dopo questa esperienza della compiacenza del Padre egli, infatti, si dirige decisamente verso Gerusalemme confidando ai discepoli, duri a comprendere, che là soffrirà e sarà messo a morte, poi risorgerà. È come se la Trasfigurazione aiutasse Gesù ad affrontare la passione e la croce. Qualche illuminato teologo, allora, poneva in parallelo con la Trasfigurazione, la Cresima del cristiano. Questo Sacramento, conferma del Battesimo, conferisce al cristiano la forza dello Spirito per affrontare il dono di sé nell’Eucaristia. Per questo essa è necessaria e, in un certo senso, indispensabile per fare veramente del proprio corpo quello che Gesù fece del suo, nell’offerta sacerdotale della vita. In realtà, la Cresima ci è necessaria per vivere nell’amore; ogni gesto di carità attinge alla grazia di questo Sacramento “permanente”. Il nostro pensiero sarebbe di non rimandarla troppo e farne dono agli adolescenti nostri il prima possibile (l’ideale, la giusta collocazione sarebbe prima dell’Eucaristia!), affinché possano attingere da essa la forza per resistere al male; certo, non è buona cosa strumentalizzare un Sacramento al fine di ricattare i ragazzi per tenerseli vicini più a lungo possibile: pastoralmente dovremmo trovare altre strategie, non ultima, la cura assidua delle giovani famiglie.
  • Le tre letture della Liturgia odierna oltre a coinvolgere il nostro udito, vogliono mobilitare gli occhi e la vista. Insieme ad Abramo siamo invitati a guardare il cielo e a contare le stelle, a vedere la divina fiamma che passa, non più attraverso la carne degli animali, ma in mezzo ai nostri corpi spezzati dal dolore, dalla malattia, dalla paura. Anche noi, per fede, siamo diventati figli della promessa. Una promessa stellare, che supera il nostro modo terrestre di pensare, di vedere, di fare e di amare. Solo chi è capace di alzare lo sguardo verso il cielo riesce a capire che la promessa data ad Abramo nostro padre è stata un’anticipazione di quello che ci aspetta davvero, quando Dio sarà tutto in tutti. Gli occhi dell’apostolo Paolo, purificati dalle lacrime, sono capaci di guardare oltre i confini di questo mondo e contemplano già la patria del cielo. È una nuova cittadinanza che non si ottiene osservando le regole scritte dagli uomini, ma diventa per tutti un dono gratuito del Cristo crocifisso. Salire con Gesù sul monte della Trasfigurazione è il passo necessario per avvicinarci al cielo. Non è una vicinanza soltanto fisica, che deriva dall’altitudine, bensì un avvicinamento totale dove gli occhi del corpo vedono finalmente quello che gli occhi dello spirito contemplano nel mistero. È una visione celeste, una scena inaspettata che unisce in sé tutti gli elementi: cielo, promessa, luce, volti, eternità e gloria. Una bellezza che suscita in tutti il desiderio di rimanere insieme come in una vera casa, in una vera famiglia.
  • La Liturgia della Parola nell’Eucaristia domenicale è il luogo dove avviene ciò che è successo al Tabor, cioè il sacramento del parlare di Dio, qui, ora, per noi.
  • La trasfigurazione è un mistero da approfondire, un dono d’amore di Gesù, una predilezione perché, gli apostoli e noi, non ci smarrissimo di fronte alla sofferenza e alla morte. È luce sul cammino penitenziale della Quaresima. Attraverso la trasfigurazione, la luce della Pasqua di Gesù rifulge sul nostro cammino. È illuminazione della mèta di gloria che è al termine della nostra esperienza terrestre. È accettazione della “sofferenza del Vangelo” per la trasfigurazione di tutte le cose.
  • Pietro, Giacomo e Giovanni sono testimoni privilegiati di un evento chiamato trasfigurazione. Esso designa Gesù che si presenta diverso, trans-figurato, cioè al di là (trans) dell’aspetto (figura) abituale. Abituati ad incontrare un uomo, ora sperimentano la dimensione ultraumana di Gesù. Sul monte è già paradiso, sul monte è già eternità. Ma il privilegio accordato ai tre discepoli non va considerato a sé stante come un’isola felice, come gratificazione da consumarsi al momento e magari in uno stato di ebbra spensieratezza, bensì come un tonico per riprendere il cammino. Sul monte si è saliti non tanto per restarci, irresponsabilmente separati dalla pianura dove gli uomini combattono la loro battaglia per l’esistenza quotidiana, ma, al contrario, si è saliti per capire in profondità il senso della vita e ridiscendere a riprendere il duro cammino. Ovviamente, meglio corazzati e con una granitica certezza: “Ascoltate Gesù!” è la nuova parola d’ordine, l’imperativo da tradurre nella vita. E’ un ascolto che si fa docile sequela di Cristo, sulle strade impervie della passione, per accedere, poi, alla gloria della risurrezione.
  • Per tutto il tempo di Quaresima l’Aula liturgica sia completamente spoglia; si usi l’incenso, si sostituisca opportunamente l’Atto penitenziale con il Rito domenicale dell’aspersione con l’acqua benedetta.
  • Un’icona del volto di Cristo o della stessa Trasfigurazione sarà oggi posta in evidenza, possibilmente in presbiterio vicino il luogo della Parola. La stessa icona potrà essere venerata con l’incensazione all’inizio della Messa.
  • Poiché oggi la Comunità cristiana è chiamata a ri-dare importanza alla Parola di Dio proclamata, per rispondere all’invito di Dio fatto sul monte della trasfigurazione: «Ascoltatelo!», tutta la Scrittura proclamata dall’ambone trova il suo riferimento ultimo nell’annunzio del Vangelo, verso il quale la Chiesa riserva particolari gesti di venerazione, come il bacio e l’incensazione.
  • La nota caratterizzante questa celebrazione sarà, dunque, lo sguardo rivolto a Gesù, come a colui nel quale viene a noi la vicinanza fedele di Dio. Si ha così a disposizione pure un criterio per la scelta dei canti (vedi sotto).
  • Un’importanza particolare assume oggi anche il congedo: può essere evidenziato da un breve intervento (di chi presiede o del commentatore) che fa prendere coscienza di quanto sta accadendo: il popolo di Dio, che è stato convocato per ascoltare la Parola del Signore, ora affronta le strade della vita accompagnato e illuminato da questa Parola. Ora si impegna ad essere il terreno buono in cui la Parola porta frutto abbondante.
TESTI E MATERIALI
APPROFONDIMENTO

** Sussidio CEI ULN (Introduzione) GUIDA-INTRODUZIONE-AL-TEMPO-DI-QUARESIMA-2025

** II Domenica

 

RITI DI INTRODUZIONE E DI CONCLUSIONE

** Suggerimenti Suggerimenti II Quaresima C

** Riti di Introduzione con Atto penitenziale II Quaresima C Riti introduzione

** Riti di introduzione con Atto penitenziale “Figlio del Dio vivente” II Quaresima C atto penitenziale Figlio Dio vivente

** Riti di conclusione II Quaresima Riti di conclusione

SALMO RESPONSORIALE

** prima proposta, da Psallite

partitura Salmo II Quaresima C ULN

audio

** seconda proposta, da Lodate Dio  Salmi II Quaresima C LD

** terza proposta, dal m° Impagliatelli

partitura  Salmo II Quaresima C Impagliatellli

audio

 

PREGHIERA DEI FEDELI

** prima proposta II Quaresima C pdf1

** seconda proposta II Quaresima C pdf 2

** terza proposta, da una parrocchia II Quaresima C da parrocchia

** da Orazionale CEI Pdf II Quar OR CEI