Testi per celebrare

XXIII Domenica del Tempo Ordinario C – 2025 –

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – C

Da veri discepoli portiamo la nostra croce ogni giorno dietro il Cristo

 

 

  • La Liturgia odierna ci consegna una grande insegnamento sulla natura e sul significato della sequela, soffermandosi su aspetti tanto diversi quanto complementari. La pagina evangelica descrive la sequela anzitutto come una rinuncia nei confronti di sé stessi e di tutti quei legami che impediscono non solo lo slancio missionario, ma anche l’adesione piena alla persona di Gesù e alla volontà del Padre. Si tratta certamente di un insegnamento forte e radicale, già preannunciato nelle pagine dell’Antico Testamento, che mostra come la vera sapienza consista prima di tutto nel ricercare costantemente il volere divino, anche a costo di andare controcorrente.
  • Se la Chiesa ci invita a pregare affinché Dio ci doni la sapienza del suo Spirito per essere veri discepoli di Gesù, è perché ha coscienza che l’atto di fede in Gesù non è cosa istintiva e spontanea, ma è una scelta in risposta ad una chiamata che ha esigenze radicali e comporta il “portare la propria croce”. La fedeltà al Vangelo può apparire “follia” agli occhi degli uomini, non ha nulla della sapienza umana: essa, però, può dare alla vita terrena quel sapore che è proprio dello Spirito di Dio.
  • Se nel Vangelo, come nel brano odierno, Gesù moltiplica gli appelli alla rinuncia, se invita a portare la propria croce e a seguirlo, non è per far evadere l’uomo dal mondo, ma piuttosto per promuovere l’assunzione e la fedeltà alla condizione umana fino in fondo. Mentre l’uomo peccatore tenta di realizzare la felicità cercando di evitare tutto ciò che fa soffrire e tenta di mettere tra parentesi la morte, puntando unicamente su ciò che può offrire la vita presente, il cristiano è invitato dalla fede a guardare in faccia questa vita col massimo realismo. Attraverso la sofferenza ed anche la morte egli dà il suo apporto insostituibile alla riuscita della avventura umana. Se gli capita di conoscere la tristezza mentre il mondo gioisce, in realtà la sua tristezza è fecondità di vita. Egli sa che la morte è la via alla vita. Ma un tale progetto riesce soltanto nel seguire Gesù sotto l’impulso del suo Spirito.
  • Penetrato di amore di Dio, l’uomo viene rimandato ai compiti di quaggiù che egli compie in modo non superficiale e facendo leva sulle proprie risorse umane. Le due brevi parabole di Luca sono un severo avvertimento contro qualsiasi impegno superficiale. Prima di intraprendere una costruzione o una guerra bisogna sedersi a tavolino per fare i calcoli. La fede è qualcosa di radicale e bisogna chiedersi se si è pronti a tutto. E’ la scelta di un uomo maturo che valuta fino in fondo quanto il messaggio cristiano gli propone. Non è fede di convenienza, né desiderio di appartenenza sociologica. «Quando la fede penetra tutti i nostri atti, lo Spirito Santo ci rende sempre più conformi all’immagine del Figlio di Dio, Gesù, in modo da vedere la storia come lui, giudicare come lui, scegliere e amare come lui, sperare come insegna lui, vivere in lui la comunione con il Padre e lo Spirito. Così la fede si fa criterio di giudizio e di azione: cioè capacità di discernere le cose e le situazioni con l’occhio di Dio, e di agire di conseguenza secondo la sua volontà» (CdA, pag. 340).
  • Una scelta “matura” di fede esige in particolare autonomia e dedizione, valori tra loro inscindibili. L’autonomia per cui si è sé stessi include l’accettazione di sé stesso, l’accettazione degli altri, ai quali si appartiene nella convivenza, l’accettazione dell’altro nell’amore e nel Matrimonio, l’accettazione del senso dell’esistenza. L’autonomia, inoltre, implica un progetto di realizzazione di sé che tenga conto di questo contesto ambientale ed una presa di posizione personale che diventa apertura alla dedizione. Dedizione dice capacità di stringere legami con le persone o le cose in modo disinteressato, nel rispetto sia del valore delle persone e delle cose, che della propria dignità. L’educazione alla fede dovrà tenere conto di queste indicazioni. Se non si forma una personalità autonoma nelle relazioni con sé stesso, col prossimo e con Dio attraverso la “esperienza”, si rischia di compromettere tale crescita.
  • Il tema della sapienza che sa “rinunziare per conquistare”, chiede una scelta oculata dei canti. Visivamente lo stesso tema può essere ambientato tramite una grande croce, o una icona evidente di Cristo.

TESTI E MATERIALI

 

RITI DI INTRODUZIONE E DI CONCLUSIONE

** Riti di Introduzione con Atto penitenziale XXIII TO C Riti di introduzione

** Riti di conclusioneXXIII TO C Riti di conclusione

SALMO RESPONSORIALE

** prima proposta, da Psallite

partitura  Salmo XXIII TO C Psallite

audio

 

** seconda proposta, da Lodate Dio Salmo XXIII TO C LD 1 NL

** terza proposta, da Lodate Dio con ritornello del precedente Lezionario: Salmo XXIII TO C LD2

** quarta proposta, dal m° Impagliatelli

partitura Salmo XXIII TO C Impaliatelli

audio

 

PREGHIERA DEI FEDELI

** prima proposta XXIII TO C Pdf 1

** seconda proposta XXIII TO C Pdf 2

** terza proposta XXIII TO C Pdf 3

** da Orazionale CEI Pdf TO XXIII OR CEI