«Voi mi cercate non perché avete visto dei segni,
ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati»
n queste Domeniche (dalla 17ª alla 21ª del Tempo Ordinario), come già sottolineato nella Domenica precedente, viene proposto il discorso sul Pane di vita, che ritroviamo in Gv 6
Si potrebbe valorizzare oggi il canto del “Padre nostro”, introdotto da una monizione adatta che sottolinei l’invocazione del pane quotidiano.
** Nella Preghiera dei fedeli si ricordino le comunità della nostra Diocesi colpite dal maltempo. (vedi allegati)
TESTI PER CELEBRARE
** Riti di introduzione XVIII TO B Riti Introduzione
** Salmo responsoriale Salmo XVIII TO B
** Preghiera dei fedeli
prima proposta XVIII TO B Pdf 1
seconda proposta XVIII TO B Pdf 2
** Riti di conclusione XVIII TO B Riti conclusione
INDULGENZA DEL PERDONO DI ASSISI
La tradizione offre, nei primi due giorni di agosto, il “Perdono di Assisi”. Esso ha due fuochi attorno ai quali si muove dall’origine: la Confessione e l’Eucarestia.
“Un perdono – ha detto PAPA FRANCESCO riferendosi a questa festa – che continua a generare Paradiso”.
L’ 1 e il 2 agosto sarà possibile invocare l’Indulgenza plenaria anche in tutte le nostre Chiese Parrocchiali , oltre che in tutte le chiese francescane.
La Grazia si può chiedere per sé o per i defunti. Questa seconda opzione, in particolare, è un’opera di misericordia che potrebbe lenire un po’ il dolore straziante che molti hanno vissuto nei mesi passati.
Per parteciparvi è necessario confessarsi, comunicarsi, recitare il Credo e il Padre Nostro, insieme ad una preghiera secondo le intenzioni del Papa e per il Pontefice.
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Le fonti narrano che una notte dell’anno 1216, san Francesco è immerso nella preghiera presso la Porziuncola, quando improvvisamente dilaga nella chiesina una vivissima luce ed egli vede sopra l’altare il Cristo e la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli.
Essi gli chiedono allora che cosa desideri per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco è immediata: “Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.
“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli dice il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”.
Francesco si presenta subito al pontefice Onorio III che lo ascolta con attenzione e dà la sua approvazione. Alla domanda: “Francesco, per quanti anni vuoi questa indulgenza?”, il santo risponde: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice, il 2 agosto 1216, insieme ai Vescovi dell’Umbria, annuncia al popolo convenuto alla Porziuncola: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1472-3:
Per comprendere questa dottrina e questa pratica della Chiesa bisogna tener presente che il peccato ha una duplice conseguenza. Il peccato grave ci priva della comunione con Dio e perciò ci rende incapaci di conseguire la vita eterna, la cui privazione è chiamata la “pena eterna” del peccato. D’altra parte, ogni peccato, anche veniale, provoca un attaccamento malsano alle creature, che ha bisogno di purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato Purgatorio. Tale purificazione libera dalla cosiddetta “pena temporale” del peccato. Queste due pene non devono essere concepite come una specie di vendetta, che Dio infligge dall’esterno, bensì come derivanti dalla natura stessa del peccato. Una conversione, che procede da una fervente carità, può arrivare alla totale purificazione del peccatore, così che non sussista più alcuna pena [Cfr. Concilio di Trento: DS 1712-1713; 1820].
SCHEDA Perdono Assisi