Testi per celebrare la Domenica

SS. Corpo e Sangue di Cristo – Anno C 2025 –

SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO – C

«Tutti mangiarono e si saziarono»

 

  • La celebrazione della solennità del “Corpo e Sangue di Cristo”, introdotta da papa Urbano IV nel 1264, è per noi oggi motivo di riflessione, di lode e ringraziamento e di profonda adorazione e contemplazione. È tornare con il cuore e la mente alle radici del nostro essere Chiesa, del nostro vivere e del nostro morire. È tuffarci in modo tutto particolare nelle sorgenti della salvezza. Ad ogni Celebrazione Eucaristica è il Signore che viene a noi e ci raduna come popolo perché, “in festosa assemblea celebriamo il sacramento pasquale del suo Corpo e del suo Sangue”. Egli è l’unico, sommo ed eterno sacerdote che per noi diviene offerta sull’altare della croce e che a noi si offre oggi “in apparenza umile” (S. Francesco). Il pane e il vino, che per le mani del sacerdote diverranno il Corpo e il Sangue del Signore, sono il segno di un Dio che mai si stanca di incarnarsi per essere accanto all’uomo. Egli “ogni giorno si umilia, come quando dalla sede regale discese nel grembo della Vergine; ogni giorno viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sopra l’altare nelle mani del sacerdote”. E’ il mistero dell’incarnazione che si rinnova ad ogni celebrazione. È mistero d’amore che rinnova il sacrificio di Cristo contemplato e celebrato dalla Chiesa nel Triduo Pasquale.
  • Noi, popolo radunato attorno a questo altare, reso sacro dal sacrificio che sulla mensa si offre, “ogni volta che mangiamo di questo pane e beviamo di questo calice, annunziamo la morte del Signore finché egli venga”. “E come ai santi apostoli apparve in vera carne, così ora si mostra a noi nel pane consacrato; e come essi con lo sguardo fisico vedevano solo la sua carne ma, contemplandolo con gli occhi della fede, credevano che egli era Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, vediamo e fermamente crediamo che il suo santissimo corpo e sangue sono vivi e veri. E in tale maniera il Signore è sempre presente con i suoi fedeli così come egli dice: Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo” (S. Francesco). E’ lo Spirito Santo che apre i nostri occhi per riconoscerlo presente “allo spezzare il pane”. “Non ci può essere il corpo se prima non è consacrato dalla Parola” (S. Francesco). Viviamo la medesima esperienza dei discepoli di Emmaus: dopo aver ascoltato la Parola, dopo averla accolta come lampada per la nostra fede, i nostri cuori riconosceranno, nello stupore “del mattino di Pasqua” il volto del Crocifisso risorto velato da “poca apparenza di pane” (S. Francesco), lui il Sommo Bene di tutta la Chiesa.
  • La processione nella solennità del Corpo e Sangue di Cristo è, per così dire, la “forma tipo” delle processioni eucaristiche. Essa, infatti, prolunga la celebrazione dell’Eucaristia: subito dopo la Messa, l’Ostia, che in essa è stata consacrata, viene portata fuori dall’aula ecclesiale perché il popolo cristiano renda pubblica testimonianza di fede e di venerazione verso il Santissimo Sacramento. I fedeli comprendono e amano i valori insiti nella processione del Corpus Domini: essi si sentono “popolo di Dio” che cammina con il suo Signore proclamando la fede in lui, divenuto veramente il “Dio-con-noi”. È necessario, tuttavia, che nelle processioni eucaristiche siano osservare le norme che ne regolano lo svolgimento, in particolare quelle che ne garantiscono la dignità e la riverenza dovuta al Santissimo Sacramento; ed è pure necessario che gli elementi tipici della pietà popolare, come l’addobbo delle vie e delle finestre, l’omaggio dei fiori, gli altari dove verrà collocato il Santissimo nelle soste del percorso, i canti e le preghiere, portino tutti a manifestare la loro fede in Cristo, unicamente intenti alla lode del Signore, e alieni da forme di competizione.
  • Le processioni eucaristiche si concludono ordinariamente con la benedizione del Santissimo Sacramento. Nel caso specifico della processione del Corpus Domini, la benedizione costituisce la conclusione solenne dell’intera celebrazione: al posto della consueta benedizione sacerdotale viene impartita la benedizione con il Santissimo Sacramento. È importante che i fedeli comprendano che la benedizione con il Santissimo Sacramento non è un forma di pietà eucaristica a sé stante, ma è il momento conclusivo di un incontro cultuale sufficientemente prolungato. Perciò è vietata l’esposizione fatta unicamente per impartire la benedizione.
  • La solennità odierna, è bene ricordarlo, riunisce le due antiche celebrazioni del “Corpo di Cristo” e del “Preziosissimo Sangue”. Nel corso dei secoli il culto dell’Eucaristia è cresciuto. Alcuni conservano il ricordo delle processioni del Corpus Domini, dei Congressi eucaristici… Alcuni rimpiangono la riduzione di queste manifestazioni di fede; altri apprezzano il rinnovamento nella fede verificatosi a partire dal Concilio. Ma per cogliere che cosa sia l’Eucaristia, è necessario riferirsi al gesto fondante di Gesù Cristo; Gesù Cristo ha voluto un gesto semplice: durante un pasto, ha preso del pane e del vino. È finito il culto grandioso dell’Antico Testamento con i suoi sacrifici spettacolari. Gesù ha preso quanto c’era di più ordinario per restare alla portata di tutti… “per molti”…
  • Gesù Cristo ha inteso fare un gesto d’amore: in questo pane che è il suo corpo, in questo vino che è il suo sangue, egli dona se stesso. Si darà sulla croce fino alla fine; ma la sera del Giovedì Santo ha concentrato tutto il suo amore nel suo Corpo e nel suo Sangue… L’Eucaristia può essere compresa soltanto nell’amore. Gesù Cristo ha inteso fare un gesto di offerta, ha istituito l’Eucaristia perché questi avvenimenti salvifici non rimanessero imprigionati nella storia, ma fossero presenti a tutti gli uomini di ogni tempo. Gesù Cristo ci trascina così nel movimento del suo dono; egli continua in mezzo a noi, attraverso di noi e con noi, a offrirsi al Padre: “Egli volle perpetuare nei secoli il memoriale della sua passione”.
  • Onoriamo e adoriamo oggi il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se io collaboro con Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua. L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signore!”. Se guardo a me stesso, mi trovo sempre piccolo, imperfetto, peccatore, pieno di limiti. Eppure Dio mi ama, come ama tutti gli uomini, fino a farsi nostro cibo e bevanda per comunicarci la sua vita divina, farci vivere la sua vita di amore. L’Eucaristia non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo duemila anni fa. È invece una “scuola di vita”, una proposta di amore che coinvolge tutta la mia vita: deve rendermi disponibile ad amare il prossimo, fino a dare la mia vita per gli altri. Secondo l’esempio che Gesù ci ha lasciato.
  • I vangeli ci mostrano Gesù attento e quasi preoccupato per la preparazione del rito della cena pasquale, è quindi doveroso rendere accogliente non solo il fatto di riunirsi, ma anche l’ambiente in cui si celebra: fiori, arredi, ecc.
  • Si faccia la processione con la croce, i ceri, l’incenso, il Libro dei Vangeli. Non si trascuri di eseguire nel canto la Sequenza… forse sarebbe meglio in latino, seguendo la melodia gregoriana!
  • I segni propriamente eucaristici, ossia il pane e il vino, siano posti in rilievo. Per raggiungere questo intento, è sufficiente che alla processione dei doni siano portati solo pane e vino. Il pane, confezionato secondo la normativa, sia fatto in modo da potersi davvero spezzare e dividere in più parti. Il vino sia posto in una ampolla trasparente, diversa da quella dell’acqua.
  • Il pane a cui si comunicano i fedeli sia consacrato in ogni celebrazione. Si assuma questa abitudine!!!
  • Non può mancare oggi la distribuzione dell’Eucaristia sotto le due specie!!! Ci si organizzi in tempo, impegnando, eventualmente, accoliti e ministri straordinari della Comunione.

TESTI E MATERIALI

RITI DI INTRODUZIONE E DI CONCLUSIONE

** Riti di Introduzione con Atto penitenziale Corpus Domini Riti introduzione

** Riti di conclusione Corpus Domini Riti conclusione

SALMO RESPONSORIALE

** prima proposta, da Psallite

partitura Salmo Corpus Domini C Psallite

audio

** seconda proposta, da Lodate Dio Salmo Corpus Domini C LD

** terza proposta, dal m° Impagliatelli

partitura Salmo Corpus Domini C Imagliatelli

audio

 

PREGHIERA DEI FEDELI

** prima proposta Corpus Domini Pdf 1

** seconda proposta Corpus Domini Pdf 2

** terza proposta Corpus Domini Pdf 3

** da Orazionale CEI Pdf Corpus Domini OR CEI