XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – A
25 Giugno 2023
Affidi alla nostra debolezza l’annunzio profetico
della tua parola
Ogni Domenica è celebrazione della Pasqua, è esperienza della presenza del Risorto. Il Tempo ordinario riprende e rinnova in noi la vocazione pasquale alla fedeltà coraggiosa. E’ bene ricordare le caratteristiche di questo tempo liturgico e dare qualche suggerimento circa la preparazione e la celebrazione delle Domeniche. Sembrerà, probabilmente, superfluo ricordare ogni anno le stesse cose… ma la “prassi” insegna che è bene ricordare e mettere in chiaro alcuni punti. Tempo dell’ascolto e della testimonianza, il Tempo Ordinario o tempo durante l’anno (per annum), contrariamente a quanto si potrebbe credere, è un tempo di particolare importanza a cui forse non si dà la dovuta attenzione. Costretto tra i grandi eventi dei tempi forti, Avvento-Natale e Quaresima-Pasqua, potrebbe apparire nell’immaginario collettivo dei fedeli un tempo meno “forte”, di secondaria importanza. Anche l’appellativo “ordinario” probabilmente trae in inganno, come se stesse a indicare una contrapposizione con la straordinarietà delle celebrazioni del mistero dell’incarnazione, morte e risurrezione del Signore. In realtà, senza il Tempo Ordinario non si comprenderebbe appieno la celebrazione del mistero di Cristo, ovvero l’Anno liturgico nella sua interezza, né avrebbe senso la vita dei credenti; che senso avrebbe se il Natale e la Pasqua fossero vissuti come momenti isolati dai giorni ordinari, senza coinvolgere e permeare l’intera esistenza dei singoli fedeli e di tutta la comunità ecclesiale. D’altronde, nei primi secoli dopo Cristo, prima che l’Anno liturgico fosse strutturato intorno ai tempi forti, le Domeniche non avevano alcun titolo e venivano denominate a seconda della festa che le precedeva o le seguiva, ma non per questo erano ritenute poco importanti. Di fatto, ogni Domenica (la prima e più antica festa dei cristiani… non dimentichiamolo!!!) dell’anno, in quanto celebrazione settimanale della Pasqua del Signore, ha in sé il suo incommensurabile valore. Tuttavia, bisogna attendere la riforma del Concilio Vaticano II che ha restituito il carattere pasquale ad ogni Domenica, affinché le Domeniche del tempo che oggi chiamiamo “Ordinario” ricevessero una continuità che desse spessore al periodo più lungo dell’Anno liturgico. Il Tempo Ordinario, infatti, abbraccia 33 o 34 settimane, sulle complessive cinquantadue del ciclo liturgico: inizia il lunedì dopo la Domenica in cui si celebra il Battesimo del Signore e si protrae fino al martedì che precede il Mercoledì delle ceneri, quando si interrompe con l’inizio della Quaresima, per poi riprendere il lunedì dopo la Domenica di Pentecoste che chiude il tempo di Pasqua.
La peculiare fisionomia del Tempo Ordinario è data dalla lettura più o meno continua di un testo biblico interrotta dal ciclo pasquale che nulla toglie alla continuità degli eventi, ma anzi dà nuova luce a tutti i momenti della vita terrena del Signore, svelando il fine escatologico della sua missione che nella morte e risurrezione trova il suo culmine. Anteriore alla strutturazione dei cicli dei tempi forti, il Tempo Ordinario è dunque anch’esso un tempo significativo che, evocando progressivamente la vita di Cristo in opere e parole, chiama la comunità dei fedeli all’ascolto e alla testimonianza quotidiana del proprio credo lungo il cammino che conduce alla celebrazione dei grandi misteri della redenzione. Infatti, se nei cosiddetti “tempi forti” celebriamo solo qualche aspetto del Mistero di Cristo, nel Tempo Ordinario contempliamo e celebriamo lo stesso Mistero di Cristo nella sua interezza, nella sua identità più genuina appartenente alle prime comunità cristiane. In un mondo ingiusto e malato di egoismo seguire il Signore per compiere la volontà di Dio significa, allora, porsi in umile ascolto della sua Parola e operare il miracolo della compassione, della solidarietà, della giustizia che genera pace. Mai come in questo nostro tempo, in cui si tende ad accendere i riflettori su eventi straordinari per distogliere l’attenzione dai problemi reali di un’umanità sofferente e dal vuoto interiore che caratterizza le nuove generazioni, è quanto mai importante connotare anche il tempo ordinario come tempo altrettanto “forte”, perché i fedeli comprendano che non esiste un tempo per credere e uno per vivere. Per seguire Cristo non è necessario fare cose straordinarie, ma bisogna rendere straordinario l’ordinario, con piccoli gesti di amore, nella quotidianità della vita, là dove il Signore ci chiama.
TESTI E MATERIALI
RITI DI INTRODUZIONE E CONCLUSIONE
** Atto penitenziale XII TO A Atto penitenziale
** Riti di conclusione e Benedizione solenne XII Riti conclusione
SALMO RESPONSORIALE
** prima proposta, da Psallite
partitura Salmo XII TO A PS
audio
** seconda proposta, da Lodate Dio Salmo XII TO A LD
PREGHIERA DEI FEDELI
** Prima proposta XII TO A Pdf 1
** seconda proposta XII TO A Pdf 2
** terza proposta XII TO A Pdf 3
** dall’ orazionale XII TO OR CEI