MESSA CRISMALE, ESPERIENZA DI CHIESA
Dopo due anni segnati da una partecipazione contingentata a causa della pandemia, si rinnova l’appuntamento con la Messa Crismale, che sarà celebrata dal Vescovo Oscar in Cattedrale, la mattina del giovedì Santo, 14 Aprile, alle ore 10.00.
Il battesimo costituisce ogni fedele come sacerdote, re e profeta. L’intero popolo di Dio è un popolo sacerdotale. Questo dono di grazia è rinnovato nella celebrazione della messa crismale del giovedì santo.
Il Figlio di Dio morto e risorto raggiunge tutti gli uomini, diventa la vita di tutti gli uomini, grazie all’opera dello Spirito Santo.
Questo mistero abita interamente la celebrazione del giovedì santo. L’olio dei catecumeni è benedetto perché i bambini e gli adulti che riceveranno il sacramento del battesimo, liberati dalle catene e dalle schiavitù del peccato e del male, possano fare della propria libertà e volontà un’opera di luce e di bene, perché figli della luce. L’olio degli infermi è benedetto perché malati, anziani, sofferenti e perone in pericolo di vita ricevano conforto e sollievo e possano custodire speranza e serenità, e non abbiano paura nel passaggio verso il Dio della vita. Il crisma, nel rito liturgico, non viene semplicemente benedetto ma consacrato. La radice della parola crisma e della parola Cristo è la stessa. È l’olio profumato con cui si viene cristificati nel battesimo, nella confermazione, nell’ordinazione presbiterale ed episcopale, diffondendo il buon odore di Cristo.
Nella stessa celebrazione tutto il presbiterio rinnoverà le promesse sacerdotali, rinnoverà la propria fedeltà a Cristo e alla Chiesa e, in questo, sarà sostenuto dalla preghiera e dalla vicinanza dell’intero popolo sacerdotale. Il rinnovo delle promesse presbiterali è un momento molto forte di spiritualità e di adesione personale e pastorale a Cristo pastore che offre la vita per il gregge; è la fedeltà al dono della propria vita come Cristo pastore.
Perché questa celebrazione risplenda di significato e i segni raggiungano la sua pienezza è importante che tutti coloro che hanno la possibilità di partecipare, a costo di qualche sacrificio, si radunino in Cattedrale attorno al Vescovo. Una celebrazione non solo per i preti e i diaconi ma che deve vedere la presenza di tutte le forme di vita consacrata e di tutti i membri della comunità apostolica: lettori, catechisti, ministri straordinari della Comunione, animatori dell’ annuncio, della liturgia e della carità, membri dei Consigli Pastorali parrocchiali e vicariali, appartenenti ad associazioni e movimenti, laici impegnati in ogni forma di vita associativa.
Appuntamento per tutti coloro che potranno partecipare, a costo di qualche sacrificio che sarà ripagato da una vera esperienza di Chiesa.
Si chiede solo qualche attenzione: il rispetto rigoroso delle norme sanitarie (mascherina preferibilmente Ffp2, igiene delle mani), seguire le indicazioni del servizio d’ordine per evitare assembramenti, la segnalazione obbligatoria di eventuali gruppi numerosi). Per i sacerdoti e i diaconi: ritrovo nella chiesa di san Provino, partenza delle processione ore 09.50, puntuali.
UN AUGURIO PER LA PASQUA
Dall’Anonimo quartodecimano (pseudo-Ippolito, fine del sec. II)
«Ecco brillare già i sacri raggi della luce di Cristo; albeggiano i puri lumi della Spirito puro e si spalancano i tesori celesti della gloria e della divinità. La notte immensa e nera è inghiottita; la densa tenebra in lui si è dissolta e la triste ombra di morte è stata vinta. La vita si è diffusa su tutte le cose; tutto è ripieno di luce indefettibile e una aurora perenne occupa l’universo. Colui che è prima della stella mattutina e degli astri, Cristo, l’immortale, il grande, l’immenso, brilla su tutte le cose più alto del sole. Per questo un grande, eterno, luminoso giorno senza tramonto si instaura tra noi tutti che crediamo in Lui: la mistica Pasqua, celebrata in figura sotto la Legge e compiuta nella realtà di Cristo; la Pasqua meravigliosa, prodigio della divina virtù, opera della sua potenza, vera festa, memoriale eterno. Dalla passione l’impassibilità, dalla morte l’immortalità, dalla ferita la guarigione, dalla caduta la risurrezione, dalla discesa la risalita. Ecco come Dio opera cose grandi; ecco come crea prodigi anche dall’impossibile, affinché si sappia che Egli solo può fare ciò che vuole».
(Dalla Homilia in Sanctum Pascha, 1)
Ai confratelli sacerdoti e diaconi,
ai cari ministri della Comunione,
ai ministranti, lettori, sacristi, addetti al culto,
ad alunni e docenti della Scuola diocesana di Musica,
ai direttori di coro, organisti, strumentisti, cantori, animatori del canto dell’ assemblea,
ai membri della Commissione liturgica diocesana e dei gruppi liturgici parrocchiali,
a tutti coloro che si impegnano per celebrare in “nobile semplicità” e “solenne bellezza”
ai diversi collaboratori e chi a chi ospita con generosità le varie attività formative
i più cari auguri dall’ Ufficio per la Liturgia