Canta

Chi mi seguirà

Parole: Anna Maria Galliano
Musica: Antonio Parisi
Da: “Domeniche di Quaresima – Canti per la messa (A)”, Paoline Editoriale Audiovisivi
“Repertorio nazionale” (RN) n. 79, ed. LDC

Materiali

Il testo

Nell’insieme generale il canto esprime il cammino verso la Pasqua e della Pasqua; nel particolare offre molti spunti di riflessione che hanno le loro radici nel testo biblico.

Il testo del canto si articola in strofa e ritornello. La strofa è divisa in due parti: la prima parte nella forma di domanda che trova risposta nella seconda.

Il Signore interpella sempre il cuore dell’uomo. Le tre strofe evidenziano la progressione del cammino: chi segue il Signore sarà… amico (Gv 15,14-15), discepolo(Mt 10,24-25), fratello(Mt 12,50). Il ritornello è l’affermazione di fede del popolo di Dio che invoca il Signore chiedendone la guida perché sa che sulla e con la Sua Parola ( Lc 5,5) può “gettare le reti” con fiducia e speranza. La Quaresima ha, infatti, al centro la conversione dell’uomo alla Parola e a Cristo, Parola e Splendore del Padre.

Il Signore chiede: “chi mi seguirà…?”. La sequela di Cristo richiede una fede accogliente e obbediente perché chi lo segue “avrà la luce della vita” ( Gv 8,12 ) e parteciperà alla Sua gloria nel Regno e Casa del Padre: “dove sono io là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà” (Gv 12,26). La sequela di Cristo implica l’accettazione della croce (Mt 10,38; Mc 8,34; Lc 9,23) e impone scelte decisive e coraggiose che porteranno alla condivisione della Sua Pasqua: la Croce che porta la Salvezza, la Vita nuova che dona Lui, Crocifisso e Risorto, nella Pasqua eterna.

La musica

Il canto è un inno con ritornello dal ritmo processionale.

La strofa, scritta in tonalità minore, evidenzia attraverso questa, il carattere penitenziale della Quaresima; la melodia è contenuta all’interno di un’ottava.

Il ritornello, in tonalità maggiore, vuole sottolineare la scelta di seguire il Signore poggiando la propria fede sulla certezza di Cristo e della Parola. Ha una melodia cantabile per un’assemblea media e non presenta particolari difficoltà, tuttavia richiede attenzione in alcuni passaggi. È importante curare l’intonazione del SOL diesis alla battuta 19 anche per permettere una corretta entrata dell’assemblea nel ritornello. Per evitare l’appesantimento si consiglia di curare bene i respiri e il fraseggio.

Quando e come utilizzarlo

Essendo un inno processionale, se ne consiglia l’utilizzo come canto d’ingresso in quanto introduce il cammino della Quaresima ma anche come canto alla presentazione delle offerte e di comunione specialmente dove il Vangelo richiama i temi del canto stesso (V domenica anno B). La strofa può essere affidata ad un solista o ad un coretto. Il coro interviene insieme all’assemblea nel ritornello per cantare la fede di un unico popolo che segue con convinzione il Suo Maestro.

Per quanto riguarda gli strumenti ricordiamo che, essendo un canto quaresimale, richiede un accompagnamento organistico discreto e, se si utilizzano solo chitarre, se ne consiglia l’accompagnamento in arpeggio per la strofa e, ritmico leggero, per il ritornello. Tutto questo perché, anche nel canto sia Quaresima, tempo di silenzio, riflessione e “digiuno”.

Considerazioni

In tutti i canti composti per la liturgia, come questo, è fondamentale il testo e il compositore deve mettersi al servizio di esso per meglio operare l’accordo testo-musica. La fonte è da ricercarsi nella fedeltà alla Parola di Dio e ai Testi Liturgici e ci deve essere la qualità dell’espressione linguistica. I testi dei canti dell’ordinario non devono essere cambiati. I testi liberi, anche se stupendi, pongono difficoltà per coniugare la melodia con gli accenti delle parole, per cui è importante, prima, scegliere il genere letterario e poi la forma musicale. Una volta fatto questo va posta molta attenzione all’accento naturale delle parole e agli accenti tonici che, possibilmente, devono coincidere con la scrittura musicale.

Lena Raffaella