In questi giorni vogliamo esercitare l’amore, perché ci si aprano gli occhi a scorgere Cristo. Vogliamo farlo dove ci troviamo, in rapporto alle persone con cui viviamo: dare loro il diritto d’essere così come sono; accoglierle continuamente e vivere con loro in amicizia… Da quest’ambito prossimo attorno a noi, la nostra famiglia, la cerchia degli amici nostri, la nostra professione, poi l’amore si dilata a coloro che stanno più lontano, a seconda del modo in cui la vita ci porta appresso il loro essere e il loro bisogno.
Dapprima il cercare e pensare e leggere, affinché il nostro sapere su Cristo si arricchisca. Infine, interroghiamoci dunque onestamente: che è tutto quel che leggo nel corso d’una settimana? Quanto di ciò è superfluo? Quanto inutile? E quanto tempo dedico a libri che parlino di quanto è più importante? Se ci interroghiamo con serietà e rispondiamo con lealtà, probabilmente ci vergogneremo.
La seconda cosa è chiedere a Dio che ci illumini. A questo bastano le parole più semplici. Ma se vogliamo testi colmi di energia divina, sono a nostra disposizione, pensiamo soltanto ai due stupendi inni Veni, Creator Spiritus e Veni, Sancte Spiritus, entrambi contenuti nel Messale.
La terza cosa è per noi aprire la strada all’illuminazione con l’esercitare l’amore. Non in pure parole, ma sul serio; non in sentimenti, ma nell’agire.
Romano Guardini, “La Santa Notte. Dall’Avvento all’Epifania”, Morcelliana 1994
Ormai nell’ imminenza del Natale del Signore,
mentre stiamo per aprire un anno di speciale grazia,
con la celebrazione del Giubileo,
ai fratelli presbiteri e diaconi,
ai seminaristi che, grazie ai loro superiori, contribuiscono per il servizio liturgico,
ai membri della Commissione liturgica diocesana,
ai collaboratori dell’ Ufficio, dipendenti e volontari,
agli accoliti,
ai ministri straordinari della Santa Comunione,
ai ministranti del gruppo “San Pietro da Verona” per il servizio alla Cattedrale
ai ministranti con i loro responsabili,
ai membri delle confraternite,
ai lettori,
agli operatori liturgici,
ai sacristi e a chi si occupa delle chiese,
ai cantori della Cappella musicale e del Coro diocesano,
ad alunni, volontari e insegnanti della Scuola Diocesana di Musica e Liturgia,
agli organisti, direttori di coro, cantori, strumentisti
a tutti coloro che, nella nostra Chiesa,
si impegnano per una liturgia seria, semplice e bella
i più sinceri auguri per un Natale Santo.
In questo Natale
i fratelli potranno incontrare Cristo, nei suoi misteri,
attraverso la Liturgia,
per la vostra preziosa opera: grazie!
don Simone con don Nicholas

