Orari 2024/2025

Le Celebrazioni di Natale in Cattedrale con il Vescovo Oscar

LE CELEBRAZIONI DEL TEMPO DI NATALE IN CATTEDRALE PRESIEDUTE

DAL NOSTRO VESCOVO

IL CADRINALE OSCAR CANTONI

 

NATALE DEL SIGNORE

24 Dicembre

“ … Ecco l’ora in cui il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce. Fuori del sacro tempio che ci raccoglie, la notte è profonda: notte materiale per la mancanza del sole; notte spirituale, a causa degli uomini che dormono nella lontananza di Dio. A Betlemme, attorno alla stalla e nella città, è buio; e gli uomini che non hanno trovato posto per l’ospite divino, riposano in una vile pace; ma non saranno risvegliati affatto dal concerto degli Angeli.”

(Dom Prosper Guéranger, L’anno liturgico)

ore 23.00: Veglia di preghiera.

ore 24.00: Santa Messa Pontificale nella notte

La Santa Messa sarà preceduta, anche quest’anno, da un tempo di preghiera con lettura della Parola di Dio, canti, brani strumentali, a cura della Cappella Musicale e della Commissione liturgica della Cattedrale.

Conclusa la preghiera e dopo un tempo di prove di canto con l’assemblea, ha inizio la Messa della Notte. La celebrazione sarà aperta dal canto dell’ Annuncio del Natale e del Giubileo.

A partire dalla celebrazione della notte e per tutto il tempo di Natale sarà dato grande rilievo alla proclamazione delle pagine evangeliche e all’ uso dell’ Evangeliario.

 

25 Dicembre

“ Figlio eterno di Dio, davanti alla mangiatoia in cui ti degni di manifestarti oggi per amore nostro, noi confessiamo, nella più umile adorazione, la tua eternità, la tua onnipotenza, la tua divinità. Tu eri al principio, eri in Dio, ed eri tu stesso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo tuo, e noi siamo l’opera delle tue mani. O Luce infinita, o Sole di giustizia, noi non siamo che tenebre: illuminaci! Troppo a lungo hai bussato alla porta del nostro cuore, e non ti abbiamo aperto. Tu ti sei fatto carne, o Verbo eterno, affinché fossimo noi stessi divinizzati. Sostieni la nostra debole natura che si sente venire meno davanti a così alto destino. Tu nasci dal Padre, nasci da Maria, e nasci nei nostri cuori!”

(P. Guéranger, L’Anno liturgico)

ore 10.00: Santa Messa Pontificale con Benedizione Papale

ore 18.00: Vespri solenni con Benedizione Eucaristica

APERTURA DEL GIUBILEO

FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA

29 Dicembre

Si veda apposite indicazioni.

 

MARIA SS. MADRE DI DIO 

 

31 Dicembre 2024

ore 17.00: Santa Messa Pontificale in ringraziamento per l’anno trascorso e canto del Te Deum

Al termine di un anno civile, la Chiesa si rivolge al suo Signore con la celebrazione dell’ Eucarestia e con il canto del Te Deum per rendergli grazie, lodarlo, domandare perdono e invocarne la benedizione.

1° Gennaio 2025

“Oggi, la Chiesa celebra in modo speciale l’augusta prerogativa della divina Maternità, e conferita a una semplice creatura, cooperatrice della grande opera della salvezza degli uomini. Noi effondiamo oggi tutto l’amore dei nostri cuori verso la Vergine Madre, e uniamoci alla felicità che essa prova per aver dato alla luce il Signore suo e nostro. Durante il sacro Tempo dell’Avvento, l’abbiamo considerata incinta della salvezza del mondo; ora essa ha dato alla luce il Dio bambino; lo adora, ma è la Madre sua. Ha il diritto di chiamarlo suo Figlio; e lui, per quanto Dio, la chiamerà con tutta verità sua Madre.”

(P. Guéranger, L’Anno liturgico)

Alla solennità della SS. Madre di Dio, la principale delle festività mariane dell’anno liturgico, è unita la Giornata Mondiale della Pace.

ore 16.00: Vespri solenni capitolari.

ore 17.00: Santa Messa Pontificale. Preghiera per la pace e affidamento della Città e della Diocesi alla Madre di Dio.

EPIFANIA DEL SIGNORE

“I Magi sono stati introdotti presso il gran Re che cercavano, e noi tutti li abbiamo seguiti. Il Bambino ha sorriso a noi come a loro. Fin da questo momento apriamo i nostri tesori; teniamo in mano il nostro oro, il nostro incenso e la nostra mirra, per il Neonato. Egli gradirà questi doni con bontà, e non sarà in ritardo con noi. Quando ci ritireremo come i Magi, lasceremo come loro i nostri cuori sotto il dominio del divino Re, e anche noi per un’altra strada, per una via del tutto nuova, rientreremo in quella patria mortale che deve ancora trattenerci, fino al giorno in cui la vita e la luce eterna verranno a far sparire in noi tutto ciò che vi è di ombra e di tempo.

(P. Gueranger, L’Anno liturgico)

6 Gennaio

Durante la celebrazione eucaristica, appena dopo la proclamazione del Vangelo, è previsto il solenne “Annuncio della Pasqua”. L’Epifania è una festa della redenzione e la sua pienezza si avrà negli eventi pasquali. In questo contesto, la manifestazione del Signore ai Magi appare come il primo atto di una sequenza di epifanie-manifestazioni che sono il tessuto dell’intera esistenza terrena di Cristo. Lui, luce del mondo, è la meta finale della storia, il punto di arrivo di un esodo, di un provvidenziale cammino di redenzione, che culmina nella sua morte, risurrezione e ascensione al cielo. Per questo, nella solennità dell’Epifania, la liturgia prevede l’ Annuncio della Pasqua: l’anno liturgico, infatti, riassume l’intera parabola della storia della salvezza, al cui centro sta il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto.

“ L’usanza, [dell’ annuncio della Pasqua] che risale ai primi secoli della Chiesa, ricorda il misterioso legame che unisce le grandi solennità dell’Anno liturgico, come pure l’importanza che i fedeli devono attribuire alla celebrazione della Pasqua che è la più importante di tutte, e il centro di tutta la religione. Dopo aver onorato il Re delle genti nell’Epifania, ci rimarrà dunque da celebrare, a suo tempo, il Trionfatore della morte. 

(P. Gueranger, L’Anno liturgico)

 

ore 16.00: Vespri solenni capitolari

ore 17.00: Santa Messa Pontificale. Benedizione dell’ Acqua secondo l’antica tradizione Aquileiese. Annuncio del giorno di Pasqua e delle feste mobili (melodia di Aquileia)

 

I presbiteri e i diaconi che intendono unirsi alla concelebrazione sono pregati di trovarsi, venti minuti prima di ogni celebrazione, nella Sacrestia del Capitolo, portando il proprio camice.

 

don Simone Piani,

maestro delle celebrazioni liturgiche