A Matera converge la Chiesa italiana. Da Matera, nel cammino sinodale, riparte la Chiesa italiana con il pane che rimanda a quello eucaristico: “il pane della vita…Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno” (Gv 6,48.51).
Tornare al gusto del pane significa soprattutto ripartire dall’Eucaristia. Una Chiesa che rispondendo alle sfide del momento presente pone l’Eucaristia quale “fonte e apice di tutta la vita cristiana” .
«Le nostre Chiese in Italia sono coinvolte nel cambiamento epocale; allora non bastano alcuni ritocchi marginali per mettersi in ascolto di ciò che, gemendo, lo Spirito dice alle Chiese. Siamo dentro le doglie del parto. È tempo di sottoporre con decisione al discernimento comunitario l’assetto della nostra pastorale, lasciando da parte le tentazioni conservative e restauratrici e, nello spirito della viva tradizione ecclesiale – tutt’altra cosa dagli allestimenti museali – affrontare con decisione il tema della “riforma”, cioè del recupero di una “forma” più evangelica; se la riforma è compito continuo della Chiesa» [Messaggio della CEI ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e a tutti gli operatori pastorali, per il cammino sinodale, ottobre 2021]
Matera ha una tradizione di panificazione che nel corso dei secoli ha sempre più sviluppato, affermandosi come città del pane. Questa nostra città, da quando ha accolto l’annuncio evangelico, ha saputo sviluppare una particolare teologia nella semplicità dei gesti e dei segni. Uno di questi è appunto il pane.
Il suo profumo inebria le strade e le case, il suo sapore è una carezza per il cuore. Non a caso ogni fetta del pane tradizionale ha la forma del cuore. Un cuore che si dilata, si fa cibo, esattamente come Dio Trinità.
Anticamente le mamme di questa città, come un po’ dappertutto, iniziavano la lavorazione dell’impasto per il pane con il segno della croce. Successivamente, per risparmiare spazio nel forno e mettere più pani, si sviluppò la tecnica di creare un pane che lievitasse soprattutto in altezza. Questa tecnica si basava sulla teologia della Santissima Trinità. La pasta veniva stesa a forma di rettangolo: si univano le estremità di un lato arrotolandola tre volte, mentre si pronunciava: “nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.
Dall’altro lato, con la stessa tecnica, si facevano due giri per ricordare la doppia natura di Gesù Cristo: umana e divina. Al termine l’impasto veniva piegato al centro e fatti tre tagli sopra recitando: Padre, Figlio e Spirito Santo.
A questo punto il pane veniva lasciato riposare nel giaciglio caldo dove aveva dormito il marito: luogo sacro perché luogo dell’amore e nascita di vita nuova. La formula che la donna usava era questa: “Cresci pane, cresci bene come crebbe Gesù nelle fasce. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Qui, continuando a lievitare con il lievito madre, si amalgamava diventando una sola massa».
OMELIA DEL SANTO PADRE Omelia
*** SUSSIDIO DIOCESANO PER ADORAZIONE Sussidio-per-il-culto-eucaristico_Per-la-vita-del-mondo-libretto
** PROGRAMMA
Ecco il programma del Congresso a Matera ProgrammaCEN2022
** INNO
“Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale”
Il canto di impianto tonale, ampio e disteso, invita a inebriarsi del profumo del pane: il ritornello aperto e solenne e le strofe dal carattere più espressivo mettono in risalto ora la gioia del ritrovarsi fraterno intorno alla tavola, ora la profondità e il calore intimo della mensa eucaristica.
Tutti ne abbiamo conosciuto la bontà! Il pane, che è “frutto della terra” e porta con sé “il profumo del lavoro dell’uomo”, è segno dell’amore del Creatore e insieme della dignità del creato e di ogni creatura. Gesù lo sapeva bene, per questo – come cantiamo nel ritornello dell’inno – “ci dona di tornare al gusto del pane”: il gusto del pane è il gusto degli altri. Non solo quel gusto odoroso placa la nostra fame fisica ma anche quella di fraternità: “è il pane della festa sulla tavola dei figli” (come siamo invitati a cantare nella prima strofa), di reciproca fiducia perché “crea condivisione”, di bellezza di cose buone che danno senso ai nostri giorni; di quei valori senza i quali mancherebbe il gusto stesso del vivere. Sa sempre di amicizia e fraternità: è “il pane della pace nelle nostre contese, dov’è divisione ricrea l’unione, placa dissidi, riapre al dialogo, risana ferite, profuma di perdono” (come possiamo cantare nella quinta strofa). Invito chiaro e forse troppo impegnativo per noi, Chiesa in cammino nella storia. E allora l’inno ci invita a cantare (nella quarta strofa) “il pane della forza sulle strade di chi è stanco, sostegno ai profeti, ristoro ai viandanti”.
“Io sono il pane vivo” (Gv 6,51a): nutrirsi di Cristo Eucarestia ci fa più vivi, più autenticamente veri! È davvero vivo chi è pane buono per gli altri, chi “si spezza” in briciole d’oro di fraternità, chi si fa mangiare come il Maestro. Con la stessa straordinaria libertà di Cristo, con la sua stessa immensa fiducia, con il suo stesso incommensurabile Amore possiamo divenire “pane che consola famiglie, raccoglie il pianto, ascolta fatiche, sostiene stanchezze” (come ci fa cantare l’inno nella terza strofa).
Efrem il Siro (teologo e poeta del IV secolo) diceva: “Abbiamo mangiato il fuoco nel pane”. Ricevere il Pane eucaristico è come ricevere il fuoco dello Spirito ed essere vivificati; accogliere Cristo, il Figlio, è accogliere la sua “offerta d’amore” al Padre; la sua vita in noi ci fa suo corpo. Per questo nel ritornello cantiamo “dal fuoco dello Spirito è reso nutrimento che di molti fa uno”. Arrestare questo dinamismo è il peggiore tradimento dell’Eucarestia! “Fate questo in memoria di me”: è la consegna per sempre del pane della cura, della fiducia, della tenerezza per la terra e per ogni creatura; “rinnova la speranza”, “memoria della Pasqua, profezia del Regno”, questo Pane è “Vita nuova per il mondo”.
Testo: 0 il-gusto-del-pane-inno
Pieghevole:0.1 INNO-pieghevole
Note esecutive: 1 Il-gusto-del-pane-INNO-DEL-XXVII-CEN-2022-note-esecutive 7
Melodia e accordi: 2 Il-gusto-del-pane-a-1-voce-INNO-DEL-XXVII-CEN-2022-Melodia-e-accordi
Melodia e accordi: 3 il-gusto-del-pane-a-1-voce-INNO-DEL-XXVII-CEN-2022-Melodia-e-accordi-in-SOL-magg
Organo: 4 Il-gusto-del-pane-a-1-voce-INNO-DEL-XXVII-CEN-2022-Melodia-e-organo
A 4 voci: 5 Il-gusto-del-pane-a-4-voci-e-organo-INNO-DEL-XXVII-CEN-2022-
Estratto Coro 8 Facciate: 6 Il-gusto-del-pane-a-4-voci-INNO-DEL-XXVII-CEN-2022-Estratto-per-Schola-e-Soli-8-facciate
AUDIO
Traccia didattica:
Soprano
Contralto
Tenore:
Basso:
** SUSSIDIO LITURGICO PASTORALE
Ecco il sussidio predisposto dal Comitato Nazionale con catechesi e adorazioni: Sussidio_LITURGICO-PASTORALE-1
** LE CELEBRAZIONI IN DIOCESI
Due momenti in Cattedrale per vivere il Congresso Eucaristico Nazionale.
L’ Arcidiocesi di Matera-Irsina è pronta ad accogliere il XXVII Congresso eucaristico nazionale che si terrà dal 22 al 25 settembre prossimo, che ha come tema: Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale. Il tema ha radici partendo dal difficile momento storico della pandemia. Le nostre comunità, per lungo tempo, hanno fatto l’esperienza di partecipare al banchetto dell’Agnello solo on line Tutti abbiamo sentito il bisogno di celebrare l’eucaristia in presenza, anche se, in tante comunità, molti fedeli provano ancora difficoltà e diffidenza a ritornare in chiesa. Per alcuni, inoltre, la pandemia è stata la causa scatenante per tagliare un rapporto flebile con le comunità e la pratica della fede.
Con la crisi della guerra in atto in Ucraina, il Congresso eucaristico nazionale va oltre le motiva- zioni che ci hanno animati nella preparazione. C’è una guerra militare, un’altra economica e una guerra del pane. Ancora una volta, sono i Paesi più poveri e fortemente dipendenti dal grano dell’Ucraina e della Russia a pagarne le conseguenze maggiori. Non poter ricevere il grano significa non poter attingere allo stesso pane, spezzarlo e condividerlo.
Tornare al gusto del pane significa che da Matera, una delle città più antiche del mondo, come Chiesa italiana, siamo chiamati a lanciare un forte messaggio di speranza affinché non si arrivi a un semplice trattato di pace ma alla condivisione dello stesso pane. Questo è quindi l’orizzonte di fondo, in questi giorni di Congresso Eucaristico.
Nella nostra Diocesi saranno due i momenti che vivremo in comunione con il Congresso Eucaristico Nazionale:
Sabato 24 Settembre, in Duomo, la giornata di spiritualità per i ministri della Comunione, con il nostro Vescovo. Ecco il programma:
Programma
ore 9.30: Accoglienza e operazioni di segreteria.
ore 10.00: Santa Messa presieduta dal Vescovo Oscar
ore 11.00: Torniamo al gusto del Pane.
Proposta formativa (don Francesco Vanotti, don Simone Piani)
Ecco la RELAZIONE DI DON FRANCESCO VANOTTI Relazione Vanotti
ore 12.00: Angelus ed eco musicale e artistico (Lorenzo Pestuggia, don Nicholas Negrini)
ore 12.15: Tempo libero per il pranzo. [occorre portare il pranzo da casa; disponibilità di oratorio per mangiare insieme]
ore 14.00: Adorazione Eucaristica
ore 14.45: Indicazioni pastorali- saluti
Il giorno seguente, Domenica 25 Settembre, sempre in Cattedrale, un momento di preghiera nel giorno conclusivo del Congresso Eucaristico.
ore 17.00: Santa Messa solenne
ore 17.45: Esposizione ed Adorazione
ore 18.15: Vespri e Benedizione Eucaristica.
*** ALTRI MATERIALI
Storia dei Congressi Eucaristici Introduzione e storia dei Congressi Eucaristici
*** SUSSIDIO DIOCESANO PER ADORAZIONE Sussidio-per-il-culto-eucaristico_Per-la-vita-del-mondo-libretto