- La Parola di Dio di questa Domenica ci offre stimoli provocanti in ordine alla santità: «Siate santi perché io, il Signore Dio vostro, sono santo» (Prima Lettura); «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Vangelo); «Santo è il tempio di Dio, che siete voi» (Seconda Lettura). La santità, vista in Dio (totalmente Altro), designa la sua grandezza e la sua distanza dall’uomo. Il paradosso sta nel fatto che in Cristo grandezza e distanza si avvicinano all’uomo per elevarlo e attirarlo a Dio. La santità dell’uomo è la completa appartenenza al Signore. Questo progetto affascina e convince, ma porta con sé una domanda inquietante: come realizzarlo? La via certa è data dall’accogliere la proposta evangelica che ha il punto massimo nell’esortazione: «Amate i vostri nemici». Bisogna innanzi tutto decifrare la logica di Cristo in posizione d’urto rispetto alla logica oggi vigente: espansiva la prima, egocentrica la seconda; comunionale e conviviale la prima, avara e isolante la seconda; creativa di bontà la prima, vendicativa e intricata nella spirale della degradazione verso la distruttività la seconda.
- Per poter fare nostre le sintesi del Vangelo bisogna riuscire ad accettare l’amore di Cristo crocifisso e risorto, l’unico che dà un senso alla vita fino in fondo. È solo rifacendoci a questa proposta piena e perfetta dell’amore di Gesù che possiamo giungere a questi livelli. Ce lo conferma Martin Luther King nel famoso suo sogno. Parlando dei suoi nemici afferma: «Ai nostri nemici noi diciamo: fateci quel che volete e noi continueremo ad amarvi; metteteci in prigione e noi continueremo ad amarvi; lanciate bombe sulle nostre case, nellora di mezzanotte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora. Siate sicuri: vi vinceremo! Non perché vi combatteremo, ma perché vi ameremo». Per altro, se ritenessimo impossibile e irrazionale questa relazione col nemico, come sarebbe possibile far credito al Signore morente che ha il coraggio di dire al ladrone: «In verità ti dico, oggi sarai con me in paradiso»?
- Sappiamo che Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza. Il peccato ci sfigura e rende quasi impossibile vivere la dimensione dell’amore. La conclusione del discorso della montagna ci consegna la proposta più alta della fede: il perdono e l’amore dei nemici.
- Nella Liturgia l’accoglienza deve favorire l’incontro fraterno di tutti per facilitare il sentirci amati, tutti indistintamente, dal Signore così da sentire il bisogno di amare tutti.
- Si valorizzino come e più del solito gli spazi di silenzio per interiorizzare profondamente la Parola che il Signore ci rivolge (atto penitenziale, dopo l’omelia, dopo la comunione).
TESTI PER CELEBRARE
** Atto penitenziale VII TO A Atto penitenziale
** Salmo responsoriale SAlmo VII TO A
** Preghiera dei fedeli
prima proposta VII TO A Pdf 1
seconda proposta VII TO A Pdf 2
** Testi per celebrare VII TO A TEsti per celebrare