Prime sollecitazioni in Diocesi

III Edizione del Messale Romano: approvazione CEI

DAL MESSALE ALLA MESSA

 

Per iniziare un cammino di riscoperta della Liturgia: alcune riflessioni e una prima iniziativa. di formazione on line.

 

don Simone Piani

 

Dal 12 al 15 novembre 2018, in Vaticano – presso l’Aula Nuova del Sinodo – si è svolta la 72ª Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Convocata sotto la guida del Cardinale Gualtiero Bassetti, ha affrontato l’approvazione complessiva della traduzione della terza edizione italiana del Messale Romano.

 

Il tema ha trovato la sua collocazione nel quadro del cammino della riforma liturgica: nella volontà dei Vescovi, la stessa pubblicazione della nuova edizione costituisce l’occasione per un rilancio dell’impegno formativo, così da contribuire al rinnovamento di vita delle comunità ecclesiali.

 “ La celebrazione della Messa, in quanto azione di Cristo e del popolo di Dio gerarchicamente ordinato, costituisce il centro di tutta la vita cristiana per la Chiesa universale, per quella locale, e per i singoli fedeli..” (OGMR 16)

  • DAL COMUNICATO FINALE:

L’Assemblea Generale ha approvato la traduzione italiana della terza edizione del Messale Romano, a conclusione di un percorso durato oltre 16 anni.

In tale arco di tempo, Vescovi ed esperti hanno lavorato al miglioramento del testo sotto il profilo teologico, pastorale e stilistico, nonché alla messa a punto della Presentazione del Messale, che aiuterà non solo a una sua proficua recezione, ma anche a sostenere la pastorale liturgica nel suo insieme.

Nell’intento dei vescovi, infatti, la pubblicazione della nuova edizione costituisce l’occasione per contribuire al rinnovamento della comunità ecclesiale nel solco della riforma liturgica. Di qui la sottolineatura, emersa nei lavori assembleari, relativa alla necessità di un grande impegno formativo.

La formazione è destinata ad abbracciare sia i ministri ordinati che i fedeli; diventa ancora più decisiva negli itinerari dell’iniziazione cristiana, nei Seminari e nelle proposte di formazione permanente del clero. Come è stato evidenziato, si tratta di assumere il criterio di «nobile semplicità» per riscoprire quanto la celebrazione sia un dono che afferma il primato di Dio nella vita della Chiesa. In quest’ottica si coglie la stonatura di ogni protagonismo individuale, di una creatività che sconfina nell’improvvisazione, come pure di un freddo ritualismo, improntato a un estetismo fine a se stesso.

La liturgia, hanno evidenziato i Vescovi, coinvolge l’intera assemblea nell’atto di rivolgersi al Signore. Richiede un’arte celebrativa capace di far emergere il valore sacramentale della Parola di Dio, attingere e alimentare il senso della comunità, promuovendo anche la realtà dei ministeri. Tutta la vita, con i suoi linguaggi, è coinvolta nell’incontro con il Mistero: in modo particolare, si suggerisce di curare la qualità del canto e della musica per le liturgie.

Per dare sostanza a questi temi, si è evidenziata l’opportunità di preparare una sorta di «riconsegna al popolo di Dio del Messale Romano» con un sussidio che rilanci l’impegno della pastorale liturgica.

Il testo della nuova edizione sarà ora sottoposto alla Santa Sede per i provvedimenti di competenza, ottenuti i quali andrà in vigore anche la nuova versione del Padre nostro («non abbandonarci alla tentazione») e dell’inizio del Gloria («pace in terra agli uomini, amati dal Signore»).

Ecco il testo del comunicato: Comunicato-finale-15-novembre-2018

Ecco il testo della relazione di don Luigi Girardi, Preside ILP Padova, alla CEI: CEI-Relazione-GIRARDI

 

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  • IN QUALE ATTEGGIAMENTO METTERSI …

Ricevere dai nostri Vescovi una nuova edizione del Messale ci chiede di domandarci seriamente, come Diocesi, qual’ è il nostro modo di celebrare l’Eucarestia.

Ricevere un nuovo libro liturgico non è solo questione di edizione: il nuovo Messale si presenterà come un vero e proprio “Direttorio Pastorale” per le celebrazioni nelle nostre parrocchie, nelle comunità pastorali, nelle associazioni e nei movimenti.

La Liturgia ha bisogno di testi e di riti. Il nuovo Messale offrirà un vasto materiale ma potrà prendere vita soltanto in una comunità viva, presieduta con arte dai sacerdoti, formata ai diversi ministeri e aperta alla missione, capace di fare della liturgia ben celebrata un atto di evangelizzazione.

Anche il testo più bello diventa freddo ed inefficace in un contesto spento e formalistico.

Il testo del Messale passa attraverso la voce del sacerdote che presiede, passa attraverso il canto del coro e dell’ assemblea, attraverso i gesti di una comunità. E ne esce vivo o morto.

 

Si apre ora il tempo della verifica di quanto fatto nelle nostre comunità per una celebrazione “seria, semplice, nella” e per formare nuovamente presbiteri, diaconi, membri dei gruppi liturgici, cantori, musicisti di Chiesa, ministranti, ad accogliere il nuovo Messale in un contesto di Chiesa che celebra il suo Signore.

Buon cammino.

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  • PRIMA INIZIATIVA DI FORMAZIONE

L’Ufficio per la Liturgia della Diocesi segnala che è già disponibile una iniziativa di formazione. Si tratta del corso di liturgia on line “Celebrando il memoriale” che è proprio incentrato sul Messale come scuola di spiritualità e preghiera.

Ecco il testo del volantino: CORSI_LITURGIA online

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  • COSA NON FARE, PER ORA:

Si raccomanda di non modificare, fino all’ entrata in vigore del nuovo Messale, la preghiera del Padre nostro e del Gloria. Sarebbe motivo di confusione, per i fedeli, pregare in un modo in una parrocchia e con un’ altra traduzione in un’altra.

Approvazione Messale