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L’antifona Regina coeli (adattamento di un inno natalizio) è gioiosa preghiera rivolta a Maria, Madre del Risorto. Fu composta nel secolo X e dal 1742 cantata o recitata dalla Domenica di Pasqua a Pentecoste in sostituzione dell’Angelus.
Dante, nel canto XXIII del Paradiso, la mette in bocca al coro dei diletti, testimoni dell’Assunzione di Maria al cielo.
Frà Bernardino da Busto Arsizio (introdotto nella vita conventuale da frà Michele da Carcano, legato al sorgere dell’Ospedale S. Anna in Como), predicatore itinerante nelle città dell’Italia settentrionale, ritocca il Regina Coeli, convinto che Maria sia stata la prima persona a cui Gesù Risorto apparve; «Regina coeli, laetare… alleluja / Quia quem meruisti portare… alleluia. Resurrexit, sicut dixit, alleluja / Praeprimis apparuit tibi, alleluia».
Poi prosegue in volgare:
«O Dona del paradiso / Per cui li Angeli hanno riso
Lo nemico è sta conquiso / E ne lo inferno relegato!
Io son quelo che hai concepto / Partorito e nutricato
L’altro giorno vedesti morto / Crucifixo e vulnerato.
Védemi Resuscitato / Tuto quanto Glorioso
Li Patri sancti ho cavato / Da lo Limbo tenebroso.
E son facto Imperatore / E Signor de l’Universo
De lo mundo Redemptore / E de l’homo ch’era perso
Madre mia benedicta / Cessa ormai de lacrimare
Più non star così smarrita / Incominza a jubilare.
Pone in capo la corona / Qual Io te ho portato
Che te fazo la Madona / Regina del mio stato!»
L’invito a gioire: “Regina del cielo, rallegrati” si completa con la vigorosa affermazione di fede: “È risorto come aveva promesso”. L’antifona sfocia in una umile invocazione: “Prega Dio (il Padre) per noi”. Maria interceda a nostro favore per ottenerci fede limpida e salda concentrata sulla persona del suo Figlio, il Crocifisso-Risorto, il vivente Vangelo della gioia; una fede che si appassiona alla missione di comunicarlo agli altri.
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