Materiali per i vicariati

Veglia di Pentecoste: in preghiera per il Sinodo

Spirito Santo, vieni!

In preghiera nella Veglia di Pentecoste per il Sinodo diocesano

 

Dal 1986, Anno Feliciano, la Veglia di Pentecoste è tradizione in diversi punti della Diocesi. Quest’ anno (e nei prossimi) potrà diventare anche occasione proficua per riunire la comunità diocesana, nei diversi vicariati (anche unendosi tra vicariati limitrofi), con la presenza di associazioni, movimenti, aggregazioni, per invocare lo Spirito per il cammino del Sinodo diocesano, nelle diverse fasi.

Quanto proposto potrà anche essere attuato per gradi, partendo quest’ anno con la proposta più semplice e poi arricchendo di anno in anno.

Questa celebrazione intende riproporre e rinnovare l’esperienza di grazia che le comunità vivono nel rito della Veglia pasquale. Celebrazione impegnativa, dovrà essere preparata sia spiritualmente, con motivazioni teologico-catechetiche, sia praticamente, per quanto concerne l’uso di oggetti, l’esecuzione di canti e di movimenti.

Si tratta di una celebrazione che è bene adattare secondo le caratteristiche di ogni assemblea e la conformazione di ogni vicariato o gruppi di vicariati che la attua.

Uno schema base è offerto dal Messale romano (p. 979) che la raccomanda vivamente. Tale schema, molto sobrio, che offre letture e canti da collegare con la Liturgia delle Ore o con l’Eucaristia e praticabile da coloro che non possono fare di più.

Qui si presenta la forma ormai diventata tradizionale nella nostra Diocesi.

La Veglia appare un insieme organico adattato secondo criteri di una legittima promozionalità liturgica; e viene offerta alle comunità per un rinnovato impulso.

Per metterla in atto vitalmente non si potrà prescindere da una durata ragionevole, da un clima di ascolto, poesia e gioia, e dall’ora notturna.

Ecco ora nelle grandi linee il programma rituale:

  • Preparazione immediata

All’assemblea radunata nell’orario notturno convenuto, l’animatore propone una ripetizione dei canti, e riespone l’insieme e le tappe del percorso celebrativo. Alcuni incaricati verificano se tutti i presenti hanno quanto serve per la celebrazione, secondo quanto si è scelto dalle proposte seguenti.

  • Stacco o segnate d’apertura

Si attua con il suono festoso d’organo, di campane e campanelli. Tutti si alzano in piedi, mentre i ministri accedono alle loro sedi.

  • Annuncio solenne

Viene proclamato, dall’ambone, un testo introduttivo di carattere memoriale, scandito da acclamazioni. La parte centrale è eseguita da un diacono o da un presbitero, mentre la parte introduttiva e finale possono essere proclamate da un altro lettore-cantore. L’ annuncio si può anche abbreviare. E’ però logico rispettare le varie parti, scegliendo qualche elemento da ognuna.

  • Liturgia della Parola

Per le  letture si può procede secondo questo schema:

  1. a) proclamazione;
  2. b) salmo e azione simbolica;
  3. c) preghiera presidenziale conclusiva.
  4. a) Proclamazione

I testi sono quelli del Lezionario: Gen.11, 1-9; Es.19, 3-8.16-20; Ez. 37, 1-14; Gioiele 3, 1-5. Durante le letture si sta seduti.. Ciascuna pericope sia annunciata da un ministro diverso. Si curi la varietà timbrica delle voci, alternando ad es. lettori e lettrici.

  1. b) azione simbolica e salmo (in piedi)

–             Dopo la prima lettura, con i fiori che ciascuno ha ricevuto all’ ingresso, viene composta una grande aiuola presso l’altare. Per uno svolgimento ordinato si può procedere così: a capo di ogni fila (o di più file) di banchi, degli incaricati raccoglieranno, in mazzi, i fiori che i presenti si fanno passare di mano in mano, in segno di riconoscimento e accoglienza reciproca. I mazzi così formati verranno portati al luogo predisposto per la composizione generale, simbolo della unità formata dalla diversità, in una comunione di colori e di profumi: sarà un immagine della Chiesa radunata dal sacrificio di Gesù e dalla potenza del suo Spirito.

–             Dopo la seconda lettura, mentre si canta la seconda strofa corale col salmo, sette incaricati portano processionalmente e mettono in evidenza, attorno al Cero pasquale, sette lampade o candelieri. Tale numero settenario unito alla luce richiama sia i doni dello Spirito, sia la totalità delle Chiese (cfr. Apocalisse) in cui vive l’unica Chiesa nata dalla nuova alleanza.

–             Alla terza lettura (Ezechiele), il lettore, giunto al v.10, fa una pausa. Allora un incaricato, con un cenno della mano, fa alzare in piedi un primo, poi un secondo, un terzo e un quarto settore dell’assemblea. Quando lentamente, ai cenni, tutti si saranno alzati, il lettore proseguirà col v.1 1. Si rimane in piedi anche durante la riflessione fino alla colletta compresa. Durante il canto è consigliabile che tutti i presenti si tengano uniti per mano, come un solo vivente.

–             Mentre si esegue il canto di risposta alla quarta lettura, degli inservienti scendono in mezzo all’assemblea ad onorarla col profumo dell’incenso, infuso nei turiboli dal presidente della celebrazione. È un segno della dignità battesimale che ha reso i cristiani Tempio dello Spirito, e della grazia della Confermazione che abilita ed impegna ad essere nel mondo il «buon profumo» di Cristo. In alternativa gli stessi inservienti potranno scendere ed ungere le mani dei presenti con il profumo di nardo o bergamotto.

  1. c) preghiera presidenziale conclusiva

Si consiglia di eseguirla in canto, almeno nella parte conclusiva, così da provocare l’Amen solenne dell’assemblea.

AI termine delle letture bibliche si prosegue con l’acclamazione al Vangelo col versetto proprio.

Segue una breve omelia.

  • Memoria della Confermazione

Si attinge dal cero pasquale la fiamma per accendere le candele dei fedeli, segno evocativo del fuoco e della luce dello Spirito ricevuto nella Confermazione. Nel frattempo si esegue l’inno Veni creator.

Si prega, alternandosi tra presidente, lettori e assemblea, con il testo di memoria della Confermazione.

  • Preghiera del Signore e scambio di pace
  • Omaggio alla Vergine Maria

Il  sacerdote e i ministri, e se del caso anche i fedeli, si recano davanti all’ immagine della Vergine, mentre l’organo accompagna il tragitto. Mentre si tributa un omaggio floreale alla Vergine, e mentre il sacerdote ne incensa l’icona, si proclamano alcune delle invocazioni prese dall’ inno Akathistos alla Madre di Dio con il ritornello “Ave, Vergine e Sposa”, cantato da tutti. Un orazione e il canto del Regina Caeli chiude questo momento.

  • Preghiera per il Sinodo Diocesano e Congedo Missionario

L’ultima parte della Veglia è pensata come intercessione per il Sinodo Diocesano per accompagnare, quest’ anno, il lavoro delle Commissioni che in questi mesi stanno predisponendo lo strumento di lavoro che servirà per il confronto durante le Assemblee Sinodali. E’ offerto un testo poetico di invocazione. Si può alternare tra due capaci lettori e si conclude con una parte di tutta l’assemblea.

La Veglia si chiude poi con un gesto simbolico a carattere missionario: chi presiede consegna il Libro dei Vangeli ad alcuni fedeli, rappresentanti delle diverse parrocchie del vicariato. Vengono aperte le porte della chiesa e ci si dirige all’ esterno della chiesa, seguendo il libro dei Vangeli. Sulla piazza si potrà ricevere l’ con la preghiera per il Sinodo e vivere un momento di fraternità.

Ecco i materiali:

Testo libretto in word: Veglia di Pentecoste 2019

Testo Libretto in pdf: Veglia di Pentecoste 2019

Lezionario: Lezionario Vigilia di Pentecoste

Altre melodie per i Salmi:

  1. Salmo Vigilia Pentecoste 1
  2. Salmo Vigilia Pentecoste 2
  3. Salmo Vigilia Pentecoste 3
  4. Salmo Vigilia Pentecoste 4

Si propone inoltre un testo che può servire come spunto nei vicariati dove si coinvolgono i cresimati. Potrà essere integrato con la proposta diocesana. Qui il testo: Veglia-di-Pentecoste-con-i-cresimati