Testi per celebrare

Avvento Anno A: materiali generali

L’Avvento è tempo di attesa, di conversione, di speranza:

– attesa-memoria della prima, umile venuta del Salvatore nella nostra carne mortale; attesa-supplica dell’ultima, gloriosa venuta di Cristo, Signore della storia e Giudice universale;

– conversione, alla quale spesso la Liturgia di questo tempo invita con la voce dei profeti e soprattutto di Giovanni Battista: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino» (Mt 3, 2);

– speranza gioiosa che la salvezza già operata da Cristo (cf. Rm 8, 24-25) e le realtà di grazia già presenti nel mondo giungano alla loro maturazione e pienezza, per cui la promessa si tramuterà in possesso, la fede in visione, e «noi saremo simili a lui e lo vedremo così come egli è» (1 Gv 3, 2).

La pietà popolare è sensibile al tempo di Avvento soprattutto in quanto memoria della preparazione alla venuta del Messia. Nel popolo cristiano è saldamente radicata la coscienza della lunga attesa che precedette la nascita del Salvatore. I fedeli sanno che Dio sosteneva con profezie la speranza di Israele nella venuta del Messia.

(Dal “Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia”, n. 96-97)

SUSSIDIO CANTARE LA PAROLA

Il sussidio “Cantare la Parola”, per l’avvento dell’anno A, si compone di 3 proposte: la valorizzazione delle antifone alla Comunione proposte dal Messale per ogni domenica, l’acclamazione all’anamnesi di carattere escatologico “Vieni, Signore Gesù!” e una proposta tematica per il canto di apertura di ogni domenica.

Ecco il sussidio stampabile:  0 Cantare la Parola – Avvento anno C

Con questi testi, che diventano gesti, la Parola incontra una ulteriore cassa di risonanza e cresce con il canto, per parafrasare un celebre detto di S. Gregorio.

  • QUESTO E’ TEMPO DI ATTESA OPEROSA.

Canto di comunione con antifone evangeliche

La proposta che viene lanciata a quelle Assemblee che con l’Avvento desiderano un respiro di novità nell’ appropriazione dei riti, consiste in un canto di Comunione nello spirito del Messale  e in ossequio alle precisazioni della CEI circa questo particolare aspetto.

Le antifone evangeliche sono state riscritte in una parafrasi attualizzante, e arricchite di risonanze salmiche. La mensa della Parola e la mensa Eucaristica trovano un opportuno elemento espressivo della loro continuità sacramentale.

La forma antifonica (ritornello e strofe cantate da uno o da pochi) è quella della tradizione gregoriana, molto opportuna per facilitare l’accesso gioioso al banchetto del Signore: poche parole, e una melodia dignitosa. Il valore della proposta consiste in questa “funzionalità”, non in particolari qualità estetiche della ricerca musicale.

Per tutto il tempo d’Avvento l’unica melodia favorisce anche un legame simbolico tra le successive domeniche.

Ecco la partitura: 1 MeA-Questo-è-tempo-di-attesa partitura

Per impaginazione foglietti:

  • ACCLAMAZIONI ALL’ ANAMNESI

Per sottolineare la tensione escatologica tipica dell’Avvento viene offerta anche l’acclamazione all’ anamnesi: “Annunciamo la tua morte…” ma arricchita dall’ invocazione: “Vieni, Signore Gesù!”. L’aggiunta non è arbitraria, ma trova un preciso modello nel Messale, a pag. 1079.

Melodia propria del Messale

Partitura: 3 LD-236-Mistero-della-fede-Avvento-dal-Messale-organo

Per impaginazione foglietti:

Melodia “Vaticano II”con coda per il tempo di Avvento

La proposta va incontro alle assemblee per le quali l’apprendimento di una melodia nuova risulta di difficile attuazione: la melodia è quella della conosciutissima acclamazione composta da Luigi Picchi, alla quale è stata aggiunta la coda di LD 226. Tale inserto può essere presentato dal cantore e ripetuto da tutta l’assemblea.

Partitura: 5 Anamnesi-Picchi-con-coda-Avvento-vieni-Signore-Gesù

Per impaginazione foglietti:

Canti di apertura per l’Avvento (A)

Per i canti di apertura delle celebrazioni eucaristiche, Anno A, in armonia con i temi del Lezionario, si consigliano:

I domenica Nella notte, o Dio, noi veglieremo RN 295 – LD 793 – CDP 690
II domenica Tu sai quanta strada RN 305 – LD 820 – CDP 735
III domenica Gerusalemme, è gioia in te LD 538
IV domenica Giovane donna CDP 579

Le partiture organistiche sono disponibili presso l’Ufficio per la Liturgia.

MATERIALI GENERALI

A/ Introduzione

Si propone una introduzione generale che può servire per i gruppi liturgici, per i cantori, per momenti formativi:

Formato Word: 7 Avv-C-1-Introduzione

Formato Pdf: 8 Avvento-significato-pastorale

B/ Canti per l’accensione della corona di Avvento

  • Luce che domini

Partitura completa: 9 LD-747-organo-mod-luce-che-domini

Striscia di musica per i foglietti:

  • Rischiara il mondo l’alba ormai
    La melodia di questo canto è identica al canto “Bambino mite e debole” (RN 66, LD 567) che sarà presentato nelle proposte per il tempo di Natale.

Partitura completa: 11 LD-537-Accompagnamento-Rischiara-il-mondo

Striscia di musica per i foglietti:

C/ Celebrazione penitenziale in preparazione al Natale

Schema di celebrazione: 13 Avvento-Celebrazione-penitenziale

Traccia di esame di coscienza per adulti: 14 Esame-di-coscienza-ADULTI

Traccia di esame di coscienza per giovani: 15 Esame-di-coscienza-GIOVANI

Traccia di esame di coscienza per adolescenti: 16 Esame-di-coscienza-ADOLESCENTI

IMPARIAMO UN CANTO NUOVO

PER CANTARE L’ATTESA NEL TEMPO DI AVVENTO

Proponiamo a quelle assemblee che  desiderano un respiro di novità nell’appropriazione dei riti, di imparare un nuovo canto per il prossimo Tempo di Avvento. Questa operazione di repertorio, oltre che accrescere i canti conosciuti da ogni comunità, può diventare un importante segno di unità nella nostra Chiesa diocesana.

Ogni assemblea ha caratteristiche proprie: è competenza dell’animatore liturgico saper discernere le proposte sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista rituale.

VIENI IN MEZZO A NOI

Ecco il canto scelto per l’anno 2019.

Testo di D. Rimaud

Musica di Felice Rainoldi.

Qui la partitura: 17 Vieni in mezzo a noi partitura

Qui la melodia per l’Assemblea: 18 Vieni in mezzo a noi assemblea

Ecco l’audio:

 

ALTRI CANTI VALIDI

Riproponiamo all’attenzione delle comunità altri canti, in parte già entrati nei repertori parrocchiali, che costituiscono comunque un’ottima scelta.

CIELI IRRORATE LA VOSTRA RUGIADA

Con la riforma liturgica del Concilio Vaticano II al tempo di Avvento è stato sottratto quel carattere di austerità e di rigore che antecedentemente lo caratterizzava e lo assimilava al tempo di Quaresima. Oggi si caratterizza come tempo di devota e gioconda attesa, della celebrazione della prima venuta tra gli uomini del Figlio di Dio e dell’ evento della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.

Ciò non toglie che continui ad essere presente, nella spiritualità e nei sacri riti, una fruttuosa componente “penitenziale”, come coscienza del disagio di ogni lontananza da Dio, e come perenne invocazione della salvezza.

Tale prospettiva era presente nel popolare canto in latino: Rorate caeli desuper, che qui è riprodotto nell’ adattamento italiano che don Felice Rainoldi ha pubblicato per la rivista del Seminario “Preti”.

Il ritornello assembleare, come nella precedente forma musicale, intercala il canto delle strofe bibliche che possono essere affidate ad un solista o a un coretto all’ unisono oppure a un coro polifonico.

Ecco la partitura:  Cieli irrorate

Qui l’audio:

 

COLUI CHE VIENE

(Canto d’Ingresso per il tempo di Avvento)

(Repertorio Nazionale n. 48)

SI COMPIE LA PROMESSA

(Nella casa del Padre, 457)

Qui la melodia: 457S

Qui l’ audio:

 

CIELO NUOVO

(Repertorio Nazionale, n. 47), che può essere utilizzato per accompagnare la processione alla Comunione:

O REDENTORE DELL’ UOMO

Parole: David Maria Turoldo
Musica: Sergio Marcianò
Da: “Chiesa che canta”, ed. Carrara
“Musica e Assemblea” (MeA) n. 44 del 1982, ed. Marietti
“Lodate Dio” (LD) n. 534, ed. Carrara
“Repertorio nazionale” (RN) n. 59, ed. LDC

Si tratta di un inno da eseguirsi preferibilmente all’apertura del rito. La melodia, di Don Sergio Marcianò (ed. Carrara), è lineare, molto cantabile, robusta e dolce nel contempo. Può essere eseguita a una voce oppure a quattro. Il testo della prima strofa, che è comune a tutte le domeniche (e può servire anche da ritornello intercalare per una esecuzione alternata) è di Padre David M. Turoldo. Le altre sono state composte di nuovo, o rifatte a partire da materiali dello stesso poeta, al fine di condensare alcuni contenuti o immagini caratteristiche del Lezionario del giorno e favorire una lettura attualizzata, nel rito e nell’ impegno quotidiano. Naturalmente spetta al servizio di animazione liturgica evidenziare i legami tematici tra letture, orazioni e canto, in modo da dare unità e compattezza al messaggio-evento che si celebra.

SOLE A LEVANTE

Parole: Dider Rimaud – Eugenio Costa
Musica: Valentino Donella
Da: “Armonia di Voci” (AdV) 1984/5 p. 2, ed. LDC
“Musica e Assemblea” (MeA) n. 61 del 1986, ed. Marietti
“Repertorio nazionale” (RN) n. 59, ed. LDC

Nelle Domeniche di Avvento, come in quelle del tempo natalizio, è sempre la Pasqua che le nostre assemblee sono chiamate a celebrare. Ecco perché non deve sembrarci strano che il grido “VIENI!”, così ben sottolineato dal testo e dalla veste melodica di questo inno, sia al centro di un contesto tipicamente pasquale. “Agnello; esilio; sangue; cuore aperto; nube di fuoco; Calvario; ecc.”. (Anzi, per certi versi addirittura catecumenale-quaresimale: “cieco nato; acqua viva; Battesimo”). Non mancano tuttavia elementi tipici dell’Avvento: “Luce alta sul mondo; dono a noi del Padre; fiamma violenta, che dai fuoco all’universo…”.

TERRA PROMESSA

Parole: Gianfranco Poma
Musica: Louis Bourgeois (1551) – Salterio di Ginevra (1565)
Da: “Lodate Dio” (LD) n. 820, ed. Carrara
“Armonia di Voci” (AdV) 1976/6 p. 4, ed. LDC
“Musica e Assemblea” (MeA) n. 22-23 del 1978, ed. Dehoniane
Su MeA è disponibile un accompagnamento semplificato realizzato da F. Rainoldi

È la preghiera di chi, camminando nella fatica e nella povertà, sa di avere un compagno di viaggio cui nulla sfugge, la cui presenza appaga ogni desiderio più autentico e profondo. Lo sguardo è volto in avanti: a Dio anzitutto, nel cui cuore si getta con fiducia il passato, senza farne oggetto di contemplazione, quasi alla ricerca di un autoelogio, e neppure per trovarvi un motivo di sconforto. A Dio, la cui parola rassicurante è attesa con passione da chi vive una fede provata.